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LA TESTIMONIANZA DALL'INFERNO DI BRUXELLES. Il racconto di un caprese: "Panico in metropolitana, linee telefoniche in tilt. In Belgio il rischio di attentati era fortissimo"
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22/03/2016 - Momenti di paura e di apprensione stamattina a Bruxelles per i tanti italiani che vivono e lavorano nella capitale belga, oggetto di un attacco terroristico senza precedenti. “Il timore di attentati era forte, soprattutto dopo l’arresto del quinto attentatore del Bataclan”. A parlare è Guglielmo Adinolfi, 43 anni, originario di Capri. Guglielmo è a Bruxelles da 15 anni, è un giurista e fa il lobbyista (una professione molto diffusa in Belgio). “Anche le comunicazioni sono andate in tilt. Impossibile utilizzare i cellulari per le telefonate, funzionano solo sms e watsapp”, racconta.
“Ho saputo della prima esplosione, quella in aeroporto, mentre ero al comune facendo la fila. Ho deciso - spiega - di non prendere la metro per andare in ufficio, perché lavoro nel quartiere europeo e scendo ad una fermata prima di Malbeek. Stavo attraversando il parco reale per andare in ufficio assieme a tutti quelli che avevano deciso di non utilizzare mezzi pubblici quando, ad un certo punto, le sirene delle polizie sono letteralmente esplose. Abbiamo capito che qualcosa era successo nelle vicinanze”, continua Adinolfi, riferendosi all’esplosione nella metropolitana.
“Poco dopo - aggiunge - ho ricevuto due chiamate di due amiche che erano nella metro, una proprio a Malbeek, ed una che era in un treno fatto evacuare una fermata prima subito dopo lo scoppio. La mia amica mi ha raccontato che sul treno evacuato si sono vissuti momenti di panico”.
“Dopo l'arresto venerdì del quinto attentatore del Bataclan il timore di attentati a Bruxelles era forte, anche se i fatti di oggi potrebbero ovviamente non essere collegati. A seguito degli episodi di Parigi eravamo a livello rischio 4, il più alto, poi siamo passati a livello 3 e ora di nuovo a livello 4. Siamo abituati a massicci schieramenti di polizia e militari in strada”, racconta Adinolfi che, insieme a tutti coloro che vivono nella capitale belga, in qualche modo si trova a fare i conti con misure di sicurezza eccezionali che non sono servite, però, ad evitare e sventare la strage di oggi.
“Dopo essere arrivato in ufficio, ho poi fatto velocemente ritorno a casa. Non si riesce ad utilizzare i cellulari per comunicare se non attraverso messaggi o whatsapp, invece le linee fisse credo che funzionino”, conclude Guglielmo che, impossibilitato a telefonare, è riuscito a mettersi in contatto proprio tramite la messaggistica con i familiari a Capri rassicurando tutti.
di Giuseppe Catuogno

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