16/04/2016 - Domenica 17 aprile 2016 dalle ore 7.00 alle ore 23.00 siamo chiamati alle urne per esprimere il nostro voto al referendum sulle trivelle‬.
Si tratta di decidere se le piattaforme in mare, entro le 12 miglia dalle nostre coste (più o meno a 20 chilometri da terra), possono continuare a tempo indeterminato a estrarre idrocarburi, fino all’esaurimento dei giacimenti, oppure se alla scadenza delle concessioni devono chiudere i battenti.
VOTANDO SÌ si chiede di impedire lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi a ridosso della costa oltre il termine della concessione.
VOTANDO NO si chiede di mantenere le norme attuali che prevedono lo sfruttamento fino alla scadenza della concessione.
Nelle ultime ore anche a Capri si sono susseguiti, soprattutto attraverso il web, gli appelli al voto: nutrita la rappresentanza di sostenitori del "Sì" che hanno lanciato un invito a recarsi alle urne postando foto del mare caprese (come questa che pubblichiamo in questo articolo): "Difendiamo questo mare, il nostro mare, andando a votare SI domenica 17 aprile".
Molti "renziani" invece sono a favore dell'astensione ritenendo inutile questo referendum.
Si percepisce che la tornata referendaria sia molto poco sentita dalla popolazione. Il ‪referendum‬, va precisato, riguarda solo i giacimenti già esistenti, perché la richiesta di nuove concessioni per l'estrazione a ridosso della costa è già vietata.
Ecco il testo del quesito referendario: "Volete voi che sia abrogato l'art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, "Norme in materia ambientale", come sostituito dal comma 239 dell'art.1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato" (legge di stabilità 2016), limitatamente alle seguenti parole: "Per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale"?

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