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Uniti a Capri contro i pescatori di datteri di mare. "Difendiamo il nostro mare": incontro per ribadire l'importanza della sinergia e della collaborazione nella lotta ai datterari. Interessanti proposte e idee emerse
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22/04/2016 - Tutti uniti per contrastare i datterari. Nella sede dello Yacht Club di Capri - invitati da Marevivo e dal Comandante Dario Gerardi della Capitaneria, accolti dal direttore sportivo Conny Vuotto - si sono incontrati i rappresentanti delle forze dell’ordine, Carabinieri, Guardia di Finanza, marittimi, pescatori, battellieri, Forum dei giovani capresi, Legambiente, Amo di Capri, Marinai d'Italia e, naturalmente, i velisti padroni di casa, per discutere sull'annoso problema della pesca illegale, ancora presente sull'isola, in particolare quella drammaticamente distruttiva al dattero di mare.
La pesca dei datteri è vietata in Italia dall'88 e quella illegale provoca all'ambiente sottomarino guasti irreparabili: per un piatto di spaghetti illegale si distrugge un metro quadrato di habitat marino. Questi molluschi vivono infatti nelle rocce e crescono nella stessa tana che si fabbricano su misura. Per estrarli è necessario rompere la roccia usando la forza, martelli pneumatici compresi. La proiezione di immagini dei fondali capresi dopo una devastante incursione dei datterari e una operazione di notte portata a segno dai Carabinieri e dalla Guardia Costiera, ha suscitato uno sdegno generale.
“Passiamo ai fatti", incita il Comandante Gerardi, esortando i presenti a collaborare con la Capitaneria di Porto - Guardia Costiera e con le forze dell'ordine presenti sull'Isola segnalando tempestivamente eventuali comportamenti illeciti dannosi per l'ecosistema marino, anche per consentire una maggiore efficacia dell'attività di vigilanza e controllo ed un impiego ottimale dei mezzi nautici a disposizione che, come noto, sono impegnati in molteplici attività istituzionali, come la ricerca ed il soccorso in mare. “Solo una grande coalizione, un lavoro di squadra con voi potrà portare a risultati concreti contro l'illegalità”.
Molte le perplessità sollevate dai presenti per le possibili ritorsioni dei pescatori illegali, molti dei quali provenienti da comuni della provincia di Napoli: difatti, in passato, si sono verificati episodi di manomissione delle reti di chi aveva denunciato o addirittura la scomparsa di una barca di un pescatore, che era intervenuto.
Il maresciallo Vitiello, vice comandante della Capitaneria, porta una veemente testimonianza sulla sua pluriennale esperienza di cacciatore di datterari nel Golfo di Napoli: “Questi malviventi, pronti a depredare il mare con la loro attività nefasta, ci pensano quattro volte prima di aggredire gli uomini, perché le pene previste sono di gran lunga superiori alla pesca del dattero”.
“Non bisogna arrendersi”, interviene Rosalba Giugni, presidente di Marevivo, “non si può consentire che la grande ricchezza di biodiversità sia messa sotto scacco da un esiguo gruppo di uomini, anche se pericolosi”. “Vi voglio ricordare l'importanza del mare che non è solo un luogo per le vacanze, per la pesca o per il trasporto, ma rappresenta il 71% della superficie del Pianeta, produce più del 50% dell'ossigeno che respiriamo e assorbe un terzo dell'anidride carbonica, gas responsabile dei cambiamenti climatici. Questo benefico ruolo lo svolge non per l'immensità delle sue acque salate, ma perché è un organismo vivo, composta da animali e vegetali in equilibrio tra di loro, equilibrio raggiunto in milioni di anni. Importanti quindi le praterie di Posidonia e gli squali, il minuscolo fitoplancton e le grandi balene. Quando una maglia di questa catena sparisce, tutto l'ecosistema soffre – conclude la Presidente - il nostro ‘polmone blu’ si impoverisce e con fatica sempre maggiore esercita la sua azione per la vita dell'uomo sulla Terra....ma ancora per quanto?".
Da Gianfranco, uno dei pescatori presenti, arriva una proposta: “Dobbiamo formare un corpo di volontari che vada a turno in mare nelle ore in cui sappiamo operano i datterari e controllare e informare immediatamente le forze dell'ordine via telefono. Per fare questo avremo bisogno di un gommone anonimo che non ci faccia riconoscere. D'altronde esiste un precedente significativo sulla nostra isola: l'Eremo di Cetrella, che viene tenuto e curato dagli uomini volontari di Anacapri e noi di Marina Grande abbiamo il dovere di difendere il nostro mare”.
Tale proposta viene accolta dall'intera assemblea e per essere operativi viene indetto un appuntamento a breve.
Maria Pecorella e Lucia Vitale della delegazione di Marevivo Capri, insieme a Carmine Esposito, delegato regione Campania, si sono impegnati a rinforzare questa alleanza che, se ben costruita, darà filo da torcere ai ladri di mare e a chi, per un profitto personale, non esita a distruggere un patrimonio di tutti gli abitanti giovani e anziani della meravigliosa isola.

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