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Con il caldo arriva il pericoloso calabrone cinese: l'allarme degli esperti, ecco come difendersi e cosa fare
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21/06/2016 - Con l’arrivo del caldo e dell’estate ecco giungere in Italia, soprattutto sulle località costiere e più vicine al mare, il calabrone cinese, insetto particolarmente pericoloso che più d’uno non ha esitato a denominare calabrone killer. Le isole sono le zone più a rischio. I primi esemplari sono stati già notati a Capri negli ultimi giorni, secondo quanto riferisce il presidente del Consiglio Comunale di Capri Fabio De Gregorio che invita tutti a prestare massima attenzione e a seguire pochi ma importanti consigli. Secondo gli esperti in Italia 9 persone su 10 vengono punte da un imenottero almeno una volta nella vita e circa il 5% sviluppa una reazione allergica sistemica. Le punture di questi insetti riguardano più di 500 mila bambini e adolescenti, circa 25 mila dei quali (pari al 5%) sviluppano una reazione allergica.
Il calabrone cinese o vespa velutina è classificato come specie “aliena” e in pratica non ha nemici naturali, quindi l’unico in grado di fermarne l’avanzata sembrerebbe proprio essere l’uomo. Il calabrone killer può essere confuso con il nostro calabrone comune ma ha delle sostanziali differenze. E’ lungo circa 3 cm contro i 4 cm del calabrone e ha colori diversi visto che presenta le zampe di due colori nero e giallo e le antenne nere.
L’allarme per l’arrivo di questo calabrone alieno è partito per primo dal mondo degli apicoltori poiché gran parte della dieta delle sue larve è a base di api. Inoltre, essendo l’ape uno dei principali insetti impollinatori, il danno non è circoscritto solo al settore dell’apicoltura ma, più in generale, predando le api, rappresenta una minaccia sia alla biodiversità vegetale sia alla produzione delle colture agricole la cui impollinazione si basa sull’azione delle api. Infine, non è da sottovalutare il pericolo per la salute pubblica. Si tratta infatti, secondo gli esperti, di una specie aggressiva che può infliggere punture pericolose e potenzialmente letali per l’uomo. Gli insetti possono scatenare una vera e propria reazione allergica che può essere lieve o grave: si va dalle lesioni locali estese, caratterizzate da manifestazioni simili all’orticaria che possono persistere per diversi giorni, a quelle sistemiche, ad esordio più rapido, che possono coinvolgere, oltre alla pelle, l’apparato gastrico, respiratorio e cardiocircolatorio, con vari gradi di gravità, sino a realizzare lo shock anafilattico che mette a rischio la vita del paziente, ma che statisticamente riguarda solo l’1% dei casi.
Se c’è stata una reazione grave bisogna andare al pronto soccorso e poi seguire l’iter diagnostico e terapeutico e dotare il paziente di un kit di emergenza composto da un antistaminico, cortisonico e dall’adrenalina auto-iniettabile.
Nei casi più gravi si deve far ricorso all’immunoterapia che ha un’efficacia particolarmente elevata ed è considerata una terapia salvavita. Il vaccino, che deve essere eseguito da personale esperto in centri allergologici qualificati, viene praticato per 3-5 anni, ed è in grado di modulare la risposta immunitaria nei soggetti allergici, proteggendoli nel medio-lungo termine dalle reazioni dovute a successive punture. Attualmente in Italia sono praticate immunoterapie per circa 13 mila pazienti tra adulti e bambini.

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