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Vietato nascere a Capri: la mazzata finale dal piano ospedaliero regionale. Sì ai parti ma solo quando non sono possibili i trasferimenti. Ecco perché Regione e Governo, De Luca e la Lorenzin, mortificano l’isola
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14/01/2018 - (Dall’Informatore Popolare del 14 gennaio 2018)

Il piano ospedaliero della Campania mortifica l’isola di Capri. E’ inutile girarci intorno e fare finta di niente: l’ospedale dell’isola è ormai ridotto a un mero pronto soccorso con modestissime attività diagnostiche consentite, con il servizio dialisi che per fortuna ancora resiste e pochi servizi ambulatoriali ancora in essere che tra l’altro fanno capo al distretto sanitario e non direttamente al Capilupi. Da qualche anno le cose sono andate man mano peggiorando: ciliegina sulla torta l’inchiesta su una serie di presunti casi di assenteismo che ha portato, nella scorsa estate, anche a vari arresti e da cui scaturirà il conseguente processo dagli esiti imprevedibili.

Il riconoscimento del Capilupi come presidio di zona disagiata cozza con la realtà dei fatti. La sala operatoria è inattiva da tempo, niente interventi chirurgici. A Capri ormai non si partorisce più: appena tre bambini venuti alla luce nel 2017. E il 2018 sarà anche peggio, visto che il punto nascita è definitivamente chiuso ad eccezione di situazioni di particolare urgenza legate alle difficoltà nei trasferimenti. Lo prevede il piano ospedaliero voluto dal governatore Vincenzo De Luca e dal suo staff con l’ok del ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

Il corposo documento che punta al riordino della sanità in Campania, fresco del via libera con prescrizioni dai ministeri di Salute ed Economia, alla voce “Isola di Capri” indica: “il piano prevede un ospedale (Capilupi) con pronto soccorso e con 20 posti letto di medicina”. Quanto al punto nascita da un lato viene indicata la deroga per Capri ma subito dopo è precisato: “Nell’isola di Capri deve essere prevista una situazione ad hoc (20 parti nel 2016 e 4 parti al 30 ottobre 2017). Per l’ospedale Capilupi di Capri dunque è necessaria una configurazione particolare che contempli il presidio di pronto soccorso di area particolarmente disagiata con 20 letti di medicina e, comunque, la presenza di ginecologi in guardia attiva o reperibilità per far fronte a situazioni particolari di non trasferibilità a causa di condizioni metereologiche con utilizzo, in caso di necessità, di posti letto dedicati in medicina”.
Tradotto in soldoni: solo in casi eccezionali e straordinari potrebbe nascere un bimbo.

Sempre scorrendo il piano regionale, leggiamo a proposito di Capri: “Trattasi di un’isola con circa 15.000 abitanti, con enorme afflusso in sei mesi dell’anno, per la quale è necessario prevedere deroghe ai vincoli degli standard e ai bacini di utenza. Esso viene identificato quale “Struttura in deroga”. Nell’isola, dotata di elisuperficie, va mantenuta la funzionalità dell’eliambulanza, viene mantenuta la funzionalità dell’idroambulanza e rivisitata la configurazione del Presidio Ospedaliero che, in accordo con il DM 70/2015 e l’Intesa Stato-Regioni rep. 146/CSR del 30.7.2015, dovrà avere: - un Pronto Soccorso presidiato da un organico medico dedicato all’Emergenza-Urgenza, inquadrato nella disciplina specifica così come prevista dal D.M. 30.01.98 (Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza) e, da un punto di vista organizzativo, integrata alla struttura complessa del PS e del DEA di riferimento che garantiscono il servizio e l’aggiornamento relativo. Il PS e il DEA di riferimento vengono individuati rispettivamente nel Loreto Mare e nel Pellegrini (PS) e nel San Paolo (DEA I) per le rispettive discipline. La ASL si occuperà di delineare le procedure interne per i percorsi assistenziali. Va assicurata in loco, in particolare, la possibilità di eseguire indagini radiologiche, con trasmissione di immagini in telegestione, al centro hub o spoke più vicino e indagini laboratoristiche in pronto soccorso. All’interno della rete di emergenza va previsto un protocollo che disciplini i trasporti secondari dall’isola al centro spoke o hub sulla terraferma. Deve essere prevista la presenza di una emoteca. Il personale deve essere assicurato a rotazione dai DEA di I° livello e pronto soccorso dell’ASL. - un reparto di 20 posti letto di medicina generale con un proprio organico di medici e infermieri; - una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi di day surgery con la possibilità di appoggio nei letti di medicina (obiettivo massimo di 70% di occupazione dei posti letto per avere disponibilità dei casi imprevisti) per i casi che non possono essere dimessi in giornata”.

L’unica certezza per ora è che sono incredibilmente aumentati i trasferimenti con elicottero da Capri alla terraferma. L’elisuperficie temporanea di San Costanzo, utilizzata nelle ore notturne, e quella di Damecuta utilizzata nelle ore di luce vanno letteralmente a vento.

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