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Cairo alla platea dei giovani imprenditori a Capri: “Invece di quota 100 ridurre il cuneo fiscale”. E attacca il bonus Renzi di 80 euro: “Sembra una mancia”

Nel futuro Urbano Cairo continuerà “a fare quello che sta facendo”. Lo ha detto lui stesso nel corso del 34esimo convegno di Capri dei giovani di Confindustria, dal titolo “Campioni”. Rispondendo dal palco del teatro del grand hotel Quisisana alle domande, il presidente di Cairo Communication e di Rcs media Group ha spiegato: “Ho la fortuna di fare le cose che mi piacciono, sono le mie passioni, non mi pesa lavorare. Continuerò a fare quello che sto facendo e che mi piace fare”. Quindi, nessun riferimento ad una sua possibile discesa in campo, in politica, che pure era stata ipotizzata più volte ma che Cairo aveva comunque sempre smentito.

L’Italia “ce la potrebbe fare alla grande”, ma dovrebbe fare cose diverse. Per esempio “spenderemo per quota 100, che in realtà garantisce la pensione anticipata a 200mila persone, 20 miliardi. Invece di spenderli per quota 100 perché non li abbiamo messi per ridurre il cuneo fiscale che oggi è addirittura pari al 49% quando negli Usa è il 29%?”. Lo ha sottolineato Cairo, intervenendo al meeting dei giovani di Confindustria. “Se vuoi che la gente ritorni a consumare cosa c’è di meglio di ridurre il cuneo di 20 miliardi? Non gli 80 euro che sembrano una mancia – ha detto – non è che manchino i soldi, ma è chiaro che se investi 20 miliardi per accontentare 200mila persone per attaccare la legge Fornero, che ci ha dato 20 miliardi di risparmi, aggravi le casse dell’Inps”. Secondo Urbano Cairo bisognerebbe “mettere le risorse in maniera diversa da come si sta facendo” e poi “bisogna raccontare meglio il Paese Italia”, che ha il 70% del patrimonio artistico di tutto il mondo. “Mi spiace che non si parli di spending review in manovra – ha aggiunto – ma solo di evasione fiscale. Recuperare di 7 miliardi, ma qual è la storia? Quanto abbiamo recuperato in passato? Molto meno. Allora bisogna essere realisti. Non è quello che ti permette di recuperare le clausole di salvaguardia. In Italia spendiamo 140 miliardi in beni e servizi. Se solo facessimo quello che ho fatto in Rcs, tagliando i costi del 25%, parliamo di sprechi e inefficienze, cose inutili, vuol dire 35 miliardi. Potremmno dare 20 miliardi per il cuneo, ridurre le tasse e ridare una certa velocità all’economia dell’Italia”.

Parlando delle sue aziende, Cairo ha inoltre ricordato di avere “la fortuna di fare cose mi piacciono molto. Mi divertono e non mi pesano tanto”. Ha precisato di non essere un uomo di spending review, piuttosto uno sviluppatore di ricavi, con “attenzione ai costi” e “tenendo tutti i dipendenti”. Riferendosi a La7, Cairo ha affermato che “gli 88 milioni di contributo per coprire le perdite dei primi dieci mesi (La7 perdeva ogni anni circa 100 milioni) non li ho nemmeno toccati. Ho comprato Rcs”.