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La Città Metropolitana stanzia 169mila euro per pagare i dipendenti dell’Atc di Capri. L’Usb: “Notizia positiva ma sul futuro non c’è certezza, urgono soluzioni condivise con l’avvio della fase 2”

Con determinazione dirigenziale n. 2747 del 29.04.2020 la Città Metropolitana di Napoli in applicazione dell’articolo 30 comma 6 del DLGS n. 50/2016 ha attivato il pagamento diretto degli stipendi a favore dei dipendenti della società ATC di Capri.

Tra qualche giorno, dopo due mesi di logorante attesa, grazie all’intervento di città metropolitana di Napoli che ha stanziato complessivi € 169.408,33 saranno pagati gli stipendi di febbraio e marzo ai dipendenti dell’Azienda Trasporti Campana (ATC).

“Il fatto che arrivino i soldi delle retribuzioni è positivo, ma sul futuro non c’è chiarezza – dichiara Adolfo Vallini dell’Esecutivo Provinciale USB Lavoro Privato – tra pochi giorni i lavoratori matureranno un’altra mensilità e non abbiamo alcuna certezza che il pagamento avvenga nei modi e nei tempi contrattualmente previsti. Bisogna mettere in campo le necessarie sinergie e il giusto dialogo affinché venga ridata serenità lavorativa agli operatori dei trasporti, garantendo tanto lo stipendio, quanto le necessarie misure di sicurezza anticovid”.

“Confidiamo – continua Vallini – nel senso di responsabilità dell’azienda e degli enti territoriali nel privilegiare la strada del dialogo e del confronto con le Organizzazioni Sindacali, evitando eventuali situazioni conflittuali che possano arrecare danno ai cittadini utenti del trasporto pubblico locale.
Con l’avvio della Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, corre l’obbligo di ricercare soluzioni condivise per potenziare il servizio sull’isola, dando attuazione alle disposizioni contenute nel Dpcm del 28 aprile e alle linee guida ministeriali che impongono il distanziamento sociale di almeno un metro tra i passeggeri e l’utilizzo delle mascherine a bordo dei mezzi. Non possiamo permetterci di arrivare impreparati, si corre il rischio che i mezzi pubblici, senza le necessarie cautele, possano diventare veicolo di contagio” conclude Vallini.