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Dal carovita ai trasporti, dalla sanità al condono edilizio: intervista ad Annarita Patriarca, candidata del centrodestra alla Camera nel collegio comprendente Capri e Anacapri

«La priorità oggi è aiutare famiglie e imprese con sgravi fiscali e sostegni diretti e indiretti per neutralizzare il carovita, soprattutto sul fronte dei costi dell’energia. Sarebbe davvero impensabile lasciare l’economia in balìa dei venti di guerra e delle bizze dei mercati finanziari dopo i danni provocati dalla pandemia. Il prossimo Governo dovrà sicuramente intervenire su questo versante. E Forza Italia farà la sua parte a sostegno della Campania e del Sud».

Annarita Patriarca, capogruppo di Forza Italia nel consiglio regionale della Campania e candidata del centrodestra nel collegio uninominale di Torre del Greco-Castellammare di Stabia (Campania 1 – U07), che comprende anche i Comuni di Capri e Anacapri, immagina un’azione congiunta per risollevare l’economia locale.

Partiamo dal Pnrr: davvero il centrodestra vuole stravolgerlo?

«No, è il solito spauracchio agitato dalla sinistra che, non avendo argomenti utili, inventa e diffonde fake news. La stessa sinistra che nasconde che il 40% delle quote del Piano di ripresa e resilienza al Meridione è un successo ottenuto da Forza Italia, e come tale lo difenderemo senza alcun dubbio. L’intero Pnrr, che nasce con l’obiettivo di modernizzare il nostro Paese e di ridurre i gap esistenti tra Nord e Sud, è stato però ideato e votato in un contesto socio-economico e geopolitico profondamente diverso. Non c’era la guerra in Ucraina, l’Europa era ancora scossa dai colpi di coda dell’emergenza sanitaria e l’emergenza energetica era assolutamente imprevedibile. Rivedere la funzionalità di alcuni progetti, senza intaccare le priorità, non credo sia un errore».

Caro bollette: che idea si è fatta?

«Nei miei tour elettorali raccolgo le richieste di aiuto di tantissimi imprenditori ormai stremati dalla spirale inflattiva che rischia di distruggere quella delicata fase di ripresa che si stava iniziando a intravedere».

Il problema riguarda anche la nostra isola, secondo lei?

«Il tema riguarda tutt’Italia. Quest’anno il turismo a Capri ha ricominciato a correre come in passato. L’isola è stata letteralmente invasa dai visitatori ed ha ritrovato le copertine patinate del jet set internazionale. Ma è assolutamente irrealistico immaginare che una impresa possa assorbire rincari del 400 o addirittura del 500 per cento dei costi per l’energia elettrica. Quest’estate l’entusiasmo, l’ottimismo e la voglia di fare hanno avuto la meglio sulle difficoltà, ma il mercato ha bisogno di regole, gli sforzi e i sacrifici dei singoli da soli non bastano. E queste regole le dovrà dettare il prossimo Governo di centrodestra. Anzitutto offrendo a imprese e famiglie la possibilità di rateizzare le bollette e abbattendo l’Iva per tutto il 2023. E poi lavorando a un nuovo piano energetico nazionale concertato d’intesa con l’Ue che imponga dei limiti alle tariffe dei gestori nazionali. In una situazione straordinaria servono misure straordinarie».

Basteranno questi provvedimenti per arginare lo tsunami che arriverà in inverno?

«È tutto il sistema delicatissimo delle Pmi che oggi ha bisogno di un aiuto, e solo il centrodestra ha la sensibilità e la cultura e la competenza per interpretare i bisogni della nostra classe produttiva. La sinistra ha una concezione assistenzialistica e dirigista che deprime invece di valorizzare la capacità creativa dei nostri imprenditori. Detto questo, Forza Italia ha pronto un pacchetto di interventi, più volte illustrato dal nostro presidente Silvio Berlusconi, che punta a ridare ossigeno alle imprese e alle famiglie; interventi che vanno dalla rottamazione delle cartelle esattoriali alle politiche attive del lavoro fino alla formazione e all’aggiornamento. Discorso a parte meritano, invece, gli sgravi sul costo del lavoro, e non solo per le nuove assunzioni. Bisogna alleggerire gli oneri fiscali delle buste paga e restituire capacità di spesa alle famiglie per far fronte al carovita».

E il reddito di cittadinanza, invece: lo volete eliminare?

«Se deve rimanere, il reddito di cittadinanza va assolutamente cambiato. Non può restare la forma di assistenzialismo che è oggi. Peraltro, il reddito così come concepito non solo distorce il mercato del lavoro, sottraendo risorse alle aziende che vogliono crescere e investire, ma è esposto a troppe truffe e raggiri. Quindi: il reddito può esistere ma come forma di accompagnamento al ritorno al lavoro».

Parliamo un po’ più specificamente dell’isola azzurra. E, in particolare, della questione trasporti. Come poter migliorare la situazione?

«La tematica dei trasporti marittimi, per Capri, ha un valore fondamentale perché riguarda non solo la stagione turistica, ma la vivibilità di tutto il resto dell’anno. Ma dobbiamo partire da un presupposto: Capri è una perla che va tutelata e protetta. Certamente è fondamentale riorganizzare e migliorare il servizio, con un’attenzione anche e soprattutto ai costi dei trasporti per i pendolari che lavorano sulla terraferma, ma il discorso dev’essere sempre e comunque inserito in una cornice di valorizzazione dell’isola. Pensando, magari, anche a possibili investimenti migliorativi sul porto di Marina Grande».

E sul fronte sanità?

«I fondi del Pnrr mettono a disposizione del comparto salute quasi 20 miliardi di euro. Una cifra enorme che dovrà essere investita lungo due direttrici: 1) le reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale; 2) l’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione del servizio sanitario nazionale. In tale contesto, bisognerà puntare sulla riorganizzazione e sull’efficientamento dell’ospedale Capilupi, potenziandone i servizi e rafforzandone le risorse umane. Capri ha bisogno di un presidio sanitario all’altezza».

Un’ultima domanda: sarebbe favorevole a un condono edilizio?

«Il centrodestra ha da tempo una posizione molto chiara sugli abusi di necessità, che devono essere sanati per consentire alle famiglie di tornare nell’alveo della sicurezza e della legalità. Non dimentichiamo che l’ultimo presidente del Consiglio ad aver varato un condono edilizio è stato Silvio Berlusconi. Condono poi bloccato dalla sinistra e dall’allora governatore campano, Antonio Bassolino. Se condono dovrà esserci, il centrodestra ha la sensibilità per coglierne gli aspetti più importanti e per varare un provvedimento che risponda alle esigenze dei territori».