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Capodanno, il vicesindaco Bozzaotre conferma: “Capri merita di essere risarcita, l’agenzia non verrà pagata”

Il vicesindaco di Capri Roberto Bozzaotre interviene sulle polemiche del Capodanno caprese e, senza mezzi termini, conferma che l’agenzia a cui è stata affidata l’organizzazione degli eventi non verrà pagata.

“Si è firmato un contratto – spiega Bozzaotre – per gli eventi del 30 e 31 dicembre. Il 30 è andato tutto molto bene, mentre la notte di Capodanno c’è stato uno spettacolo a dir poco raccapricciante (soltanto in parte risollevato dal tardivo arrivo del dj). È chiaro che la gara prima ed il contratto dopo sono stati fatti per avere eventi belli e all’altezza di Capri. Mai potevamo immaginare che uno, che doveva (doveva: lo sottolineo) essere profumatamente pagato, potesse offrire una performance così. Senza entrare nella polemica tra l’agenzia e il dj, è ovvia l’amarezza. E volendo dirla tutta – continua il vicesindaco di Capri – è evidente che l’interesse, anche semplicemente politico, di un’amministrazione giunta a fine mandato fosse fare il meglio possibile. Detto ciò, è andata così purtroppo ed indietro non si torna e l’unico tema che ancora resta in vita, che è il più importante, è quello dei soldi pubblici che sono sempre sacri e che l’agenzia organizzatrice non merita affatto. Anzi ,visto che avevamo previsto tutt’altro (e gli atti amministrativi della Giunta prima e dell’ufficio poi, parlano chiaro), Capri merita di essere risarcita dalla società e in quella direzione intendiamo proseguire senza indugi”.

“La polemica ci sta tutta, ma a un certo punto portarla avanti diventa un esercizio che da adesso in poi interessa solo a quelli che non vedevano l’ora che succedesse qualcosa per strumentalizzare politicamente. Distinguiamo le cose e diamogli il giusto peso. Siamo dispiaciuti per la vicenda, ugualmente – conclude Bozzaotre – sono amareggiato dall’aggressività ricevuta al primo minimo intoppi in tutti questi anni, dalla facilità con cui dei giovani (quali la maggior parte di noi sono) sono stati ‘bocciati’ dopo pochissimo, mentre alcuni hanno avuto decine e decine di anni a disposizione senza riuscire mai a produrre granché”.