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Cronaca giudiziaria. Processo per i lavori e le autorizzazioni al “Nettuno” di Anacapri: arriva la prescrizione per la maggior parte degli imputati, disposto il dissequestro della struttura

Raffica di prescrizioni per tutti i capi di accusa, tranne uno contestato a tre imputati, e dissequestro immediato della struttura. E’ la definizione del processo sui lavori e le autorizzazioni al complesso balneare “Nettuno” di Anacapri. A mettere, sostanzialmente, la parola fine ad una vicenda che fece molto scalpore e nel 2018 ebbe una notevole eco mediatica è stato poche ore fa il Tribunale di Napoli, prima sezione penale, collegio A, presidente Conte, giudici Somma e Napolitano Tafuri.

L’enorme struttura, in prossimità della Grotta Azzurra, fu posta sotto sequestro a giugno 2018 dai finanzieri della Tenenza di Capri intervenuti con personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo della Guardia Costiera di Capri, che eseguirono un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica, e notificarono contestualmente 17 avvisi di garanzia.

A processo finirono il proprietario del lido, i direttori dei lavori nonché dirigenti e funzionari dell’Ufficio tecnico comunale di Anacapri, i componenti della Commissione locale per il paesaggio e della Commissione edilizia di Anacapri, funzionari e tecnici della Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici ed artistici di Napoli.

Secondo l’inchiesta coordinata dalla Sezione reati ambientali della Procura partenopea, i lavori di ristrutturazione e riqualificazione eseguiti a partire dal 2014 presso il complesso immobiliare, ultimati nel marzo 2016, sarebbero stati eseguiti sulla base di permessi illegittimi.

Oggi la comunicazione della sopraggiunta prescrizione per tutti i capi di imputazione, abuso d’ufficio, falso ideologico in atto pubblico, reati urbanistici e paesaggistici e reati demaniali, tranne che per il capo “p” riguardante un presunto falso relativo ad una Scia del 2016 che vede imputati il titolare del complesso e i suoi due tecnici di fiducia e per il quale il processo è rinviato al 29 giugno. Il Tribunale di Napoli ha disposto il dissequestro immediato della struttura che verrà eseguito nei prossimi giorni.