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Un orto in Africa grazie ai fondi raccolti ad Anacapri: raggiunto l’obiettivo

Un orto in Africa grazie ai fondi raccolti ad Anacapri. Solidarietà e biodiversità, grande partecipazione al progetto «10.000 orti in Africa». È partito quasi come un gioco didattico il progetto, coordinato e promosso dalla professoressa di tecnologie Marilù Esposito, che ha portato gli allievi delle terze della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo Vincenzo Gemito di Anacapri ad adottare un orto in Africa, aderendo a un progetto slow food promosso dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus.

La raccolta fondi, portata avanti dai giovani studenti del Gemito al fine di adottare uno dei «10.000 orti in Africa», ha generato una catena di solidarietà in tutta la comunità di Anacapri, con il suo apice durante i mercatini di Natale in Piazza San Nicola. L’iniziativa è stata proposta nell’ambito dell’unità didattica di tecnologia che, partendo dalla conoscenza di Slow Food e di Terra Madre 2018, giunta quest’anno, a Torino, alla sua XII edizione, ha permesso ai ragazzi di parlare del futuro del cibo, dei meccanismi di salvaguardia di una produzione bio-sostenibile promossi da slow food nei diversi angoli del globo, dei presìdi e iniziative dell’associazione, approfondendo il tema della biodiversità e della necessità della sua tutela.

La quota che veniva chiesta per sostenere un orto (900 euro) è stata superata alla grande e servirà non soltanto per comprare zappe, carriole, innaffiatoi e recinzioni ma anche per rendere possibile il lavoro e la formazione dei responsabili africani che devono coordinare le comunità. Un contributo è riservato al lavoro di monitoraggio degli orti già avviati e al rafforzamento della rete locale attraverso l’organizzazione di eventi e scambi tra comunità, nonché a garantire borse di studio ai giovani africani, farli viaggiare e conoscere altre realtà.

Sono state inoltre destinate altre due donazioni, regolarmente certificate con ricevuta, una alla San Vincenzo de’ Paoli, per la partecipazione al mercatino, e l’altra all’Anffas di Capri con le eccedenze della raccolta.