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Salute: a Capri forum di esperti a confronto per mettere alle corde l’ipertensione polmonare

Occhi puntati su Capri per fare il punto sull’ipertensione polmonare. Il ‘Fifth Focus on Pulmonary Hypertension’ che si tiene sull’isola campana dal 9 all’11 maggio, all’Hotel La Palma, sotto la direzione di Michele D’Alto, fondatore e responsabile del Centro per la diagnosi e la cura dell’ipertensione polmonare all’Ospedale Monaldi di Napoli, vede la partecipazione di alcuni tra i massimi esperti internazionali della malattia. “E’ un appuntamento importante, un brain storming sull’ipertensione polmonare tra i maggiori esperti mondiali. E’ un appuntamento che è diventato un ‘must’ ma che quest’anno ha ricevuto un riconoscimento importante in quanto la Società europea di cardiologia ha voluto dare il suo patrocinio che è per noi il riconoscimento più alto e prestigioso e che ci premia del lavoro svolto”, afferma D’Alto.

“Saranno presentati casi clinici, condivise le più recenti acquisizioni, si parlerà degli scenari futuri, delle diagnosi difficili, dei casi controversi. Anche i colleghi più giovani potranno confrontarsi con i massimi esperti internazionali. Sarà presente anche la visione della malattia da parte del paziente, grazie alla partecipazione dell’associazione Amip”, Associazione malati ipertensione polmonare. L’ipertensione polmonare è una condizione clinica che colpisce cuore e polmoni. E’ caratterizzata da un aumento della pressione sanguigna nelle arterie polmonari. Possono essere presenti diverse cause alla base dell’ipertensione polmonare che possono portare a insufficienza cardiaca e decesso. Esistono 5 forme di ipertensione polmonare e ognuna di queste può avere a sua volta diverse cause scatenanti. I sintomi variano da individuo a individuo: capogiri, dispnea, grande stanchezza, gonfiore alle caviglie. I primi campanelli d’allarme si osservano con lo sforzo fisico, anche banale come dover salire qualche gradino o vestirsi.

L’ipertensione polmonare va messa alle corde, subito e in modo aggressivo. “Conosciamo di più la malattia e, fortunatamente, abbiamo anche una nuova consapevolezza non solo su come riconoscerla prima ma anche su come aggredirla. Sappiamo che è pericolosa, che non dobbiamo lasciarle spazio d’azione. E per questo adesso la strategia d’attacco è cambiata e si sceglie la strada ‘hit hard and hit early’ ovvero ‘colpisci forte e colpisci subito’. E i risultati ci sono”, aggiunge ancora D’Alto, membro del gruppo di studio sull’ipertensione polmonare dell’Esc membro dell’American College of Cardiology.

 

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