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CRONACA

Incidente del bus a Capri: molti feriti sono ancora in prognosi riservata. Il più grave, un 12enne, sottoposto a delicato intervento. De Luca: “Autista ha avuto malore o infarto”

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Nessuno dei 23 feriti nell’incidente dell’autobus ieri a Capri risulterebbe in pericolo di vita ma per molti la prognosi resta ancora riservata. Restituisce un po’ di sollievo l’ultimo aggiornamento che giunge dalle fonti sanitarie, anche se la situazione è ancora molto grave. In 13 sono ricoverati all’Ospedale del Mare di Napoli in un reparto ad hoc, molti hanno riportato varie fratture, hanno un quadro clinico particolarmente complesso, sono sotto costante osservazione e verranno sottoposti ad approfondimenti clinici. Le condizioni di uno dei ricoverati destano maggiore preoccupazione, anche se i medici nutrono ancora la speranza di poter effettuare un trattamento conservativo per evitare un intervento chirurgico.

Alcuni pazienti sono ricoverati al Cardarelli. Anche per quanto riguarda i bambini coinvolti nell’incidente e portati al Santobono, la loro situazione è in miglioramento e uno è stato anche già dimesso. Il ragazzino di 12 anni, il ferito più grave, ha riportato numerose fratture agli arti inferiori ed è stato sottoposto stamattina a delicato intervento chirurgico. Comunque, tutti stanno ricevendo supporto psicologico per superare il trauma dell’incidente.

Intanto, dell’incidente ha parlato anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca. “Vogliamo rivolgere un pensiero ad Emanuele Melillo, giovane autista che guidava un pulmino nell’isola di Capri e che è morto. Abbiamo avuto oltre una ventina di feriti. Emanuele è stato colto da malore, probabilmente un infarto, ha cercato di accostare il bus per evitare danni ma non c’è riuscito”. Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nel corso della consueta diretta web del venerdì, ha voluto rendere omaggio al conducente dell’Atc 33enne, originario di Napoli, morto nell’incidente che ha visto il bus precipitare nella strada di Marina Grande ieri mattina.

La carcassa del bus, infine, è ancora a Marina Grande, lì dove ha terminato la sua corsa, tra la spiaggia libera e il lido Le Ondine: l’intera area è sotto sequestro disposto dai magistrati dopo i rilievi effettuati dalla Polizia Scientifica. La rimozione risulta difficile, per cui non si esclude che la Procura possa disporre che accertamenti irripetibili su quel che resta del veicolo vengano effettuati direttamente sul posto. L’inchiesta punta a ricostruire l’intera dinamica del sinistro, attraverso esami tecnici, visione dei filmati delle telecamere, escussione dei testimoni, nell’attesa dell’esito dell’autopsia sul corpo dell’autista.

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