Scrivi per cercare

CRONACA

Vaccino o guarigione dal Covid per lavorare se si ha più di 50 anni: scatta l’obbligo di Super Green Pass. Per i trasgressori sanzioni fino a 1.500 euro

Condividi

Da domani, martedì 15 febbraio, per gli over 50 scatta l’obbligo di Super Green Pass, o Green Pass rafforzato, per recarsi al lavoro. Stop alla corsa ai tamponi, perché questo tipo di lasciapassare, a differenza del precedente Green Pass base, non può essere ottenuto con un tampone rapido o molecolare. E’ invece necessario essersi vaccinati o essere guariti dalla malattia. Più precisamente: dopo la prima dose, è valido dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione e fino alla dose successiva; dopo la seconda dose, è valido per sei mesi; dopo la dose di richiamo è illimitato.

Niente obbligo solo in caso di comprovate controindicazioni cliniche per il vaccino, “documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore”, come chiariscono le faq dedicate del ministero.

Quanto a chi ha contratto la malattia, “l’avvenuta immunizzazione a seguito di malattia naturale, comprovata dalla notifica effettuata dal medico curante, determina il differimento della vaccinazione”.

Chi viene trovato al lavoro senza certificato verde rafforzato rischia, se ha più di 50 anni, una multa dai 600 ai 1.500 euro. E possono scattare sanzioni, se la mancanza si prolunga per oltre 4 giorni, fino alla sospensione dal servizio e dallo stipendio. Sanzioni anche per il datore di lavoro che non controlla: da 400 fino a mille euro. L’obbligo scadrà il 15 giugno. Nella stessa data potrebbe essere abolito anche il Green Pass base. In questo senso spingono alcuni esponenti politici. A partire dalla Lega che, con un emendamento al decreto sull’obbligo vaccinale, ha chiesto di eliminare la Carta Verde con lo scadere dello stato di emergenza, il 31 marzo prossimo.

Ma il mondo scientifico dissente: a partire dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, chirurgo, che più volte ha raccomandato di togliere le misure di cautela sì, ma con gradualità. E a dispetto dei buoni dati sul contagio e la trasmissibilità, lo stesso ECDC ha chiarito che la pandemia non è finita e che Omicron potrebbe non essere l’ultima variante che vediamo, con la possibilità, invece, che lasci il passo ad una più pericolosa.

Tags:

You Might also Like

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.