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“Energie”, a Capri il convegno dei giovani di Confindustria. Il presidente Di Stefano: “Servono 40-50 miliardi per fermare i prezzi, bisogna fare in fretta”

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L’inverno che sta arrivando sarà un inverno difficile. Lo ha detto il presidente dei giovani di Confindustria, Riccardo Di Stefano, aprendo il 37esimo convegno di Capri dei giovani imprenditori al grand hotel Quisisana, dal titolo “Energie. Per cambiare epoca”, aggiungendo che è a rischio anche la crescita e la ripresa del paese.

“Sono passati otto mesi dallo scoppio della guerra in Ucraina – ha aggiunto Di Stefano -. Una guerra che ha riportato la Storia, quella con la S maiuscola, sul continente europeo. Per anni i popoli europei si sono dedicati alla crescita e allo sviluppo, quasi dimenticandosi che le guerre esistevano ancora. Quasi tutti, infatti, in questa sala, sono stati così fortunati da non aver conosciuto altro che pace”. “Ma il costo delle materie prime che azzera i margini delle imprese e minaccia di bloccare le produzioni, si è alzato ben prima della crisi ucraina – ha proseguito il presidente dei giovani di Confindustria -. Una crisi dei prezzi innescata dalla pandemia e dai continui lockdown che si sono succeduti, soprattutto in Cina. Una crisi acuita dalle speculazioni di mercato. La guerra, però, ha aumentato tutti quegli squilibri congiunturali e strutturali che già esistevano, colpendo diversamente le nazioni in base al loro grado di esposizione al conflitto”.

“I prezzi di materie prime, energia e beni alimentari, hanno toccato, negli ultimi 18 mesi, picchi senza precedenti. L’inflazione, in continua salita, ha raggiunto un +8,9% a settembre. Valori che non si vedevano dagli anni ’80, dopo gli shock petroliferi – ha poi spiegato -. E, secondo la BCE, si attesterà al 5,5% nel 2023 e al 2,3% nel 2024: troppo alta, troppo a lungo, per non lasciare strascichi duraturi”. “Basterebbe solo questo per sostenere che abbiamo alle porte un inverno difficile – ha ribadito Di Stefano -, che potrebbe raffreddare non solo le nostre case, ma anche il nostro percorso di crescita e di recupero”.

“C’è una Legge di Bilancio da scrivere in tempi record. Una manovra strangolata dalla grande emergenza energetica. Questa è la priorità su cui investire le poche risorse disponibili”, ha detto Riccardo Di Stefano. “Deve proseguire senza esitazioni la stagione riformatrice aperta con il Pnrr – ha aggiunto -. Per chi non ha scelto. Per chi non ha più speranze. Per chi non crede sia possibile riscattarsi grazie al lavoro”. “Le nostre imprese faranno la propria parte. Sono e continueranno ad essere creatrici di benessere, punti di riferimento nei territori, luoghi di crescita per chi ci lavora. Finché ce la faremo, e anche oltre, continueremo a lottare per non abbassare la serranda – ha affermato -. Questo è il nostro impegno. Ma bisogna fare in fretta: le energie dei cittadini e delle imprese stanno finendo”.

 “Affinché l’Italia e le sue imprese superino questo inverno, c’è bisogno – ha aggiunto – di uno stanziamento fra i 40 e i 50 miliardi di euro che fermi i prezzi dell’energia. Sarebbe fondamentale che il sostegno arrivasse dall’Europa, come per il Covid”. “Contrariamente – ha detto Di Stefano -, l’Italia dovrà fare da sola. E se non sarà possibile trovare queste risorse nei meandri dei mille miliardi di spesa pubblica annuale, uno scostamento di bilancio potrebbe essere inevitabile per salvare i posti di lavoro e le imprese che li creano”.

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