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Fa troppo caldo, il ministro Delrio precetta i lavoratori: "Vietato lo sciopero nel trasporto pubblico previsto lunedì". Il sindacato: "Atto da regime"
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24/06/2017 - “Con propria ordinanza, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio in attuazione dell’art. 8 della Legge 146/90 e successive modificazioni e degli Accordi in vigore, ha ordinato il differimento ad altra data degli scioperi nel settore del Trasporto pubblico locale indetti per lunedì 26 giugno 2017, e precisamente:
– sciopero del personale dipendente delle Aziende del Trasporto Pubblico Locale per il giorno 26 giugno 2017, durata 4 ore, proclamato dall’Organizzazione Sindacale Usb Lavoro Privato;
– sciopero del personale dipendente delle Aziende del Trasporto Pubblico Locale per il giorno 26 giugno 2017, durata 4 ore, proclamato dalle Organizzazioni Sindacali Faisa Confail e SUL Comparto Trasporti.
Il provvedimento si è reso necessario ed urgente allo scopo di evitare un pregiudizio grave ed irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito”. Lo ha reso noto il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Tra le motivazioni comunicate da Delrio anche il fatto che le previsioni del tempo "prevedono un ulteriore fenomeno di instabilità atmosferica e un imminente innalzamento delle temperatura sull'intero territorio nazionale con conseguente rischi per la salute dei cittadini in particolare per le fasce più deboli". Cittadini che secondo il ministro subirebbero "un prevedibile crescente stato di disagio come utenti dei trasporti costretti a lunghe attese presso luoghi di accesso al servizio all'aperto o non climatizzati in quanto disinformati o persuasi dalla possibilità della rapida ripresa delle attività".
A Capri era previsto lunedì 26 giugno lo sciopero di 4 ore del personale della società di trasporto pubblico Atc aderente all'Usb, sciopero che a questo punto sarà annullato e differito ad altra data.
Pronta la replica del sindacato: "Siamo ormai agli atti autoritari degni dei peggiori anni di questo paese. Se si vieta un diritto costituzionale senza alcuna reale motivazione vuol dire che stiamo andando verso un qualche cosa che somiglia molto ad un regime. Il ministro sappia che non sta facendo gli interessi dei cittadini: sta tutelando soltanto aziende e privatizzazioni. I lavoratori, non solo quelli del trasporto pubblico locale, non saranno certo contenti di quest'ennesimo atto illegittimo e repressivo. In Italia lavoratrici e lavoratori hanno aperto gli occhi e sanno distinguere ormai chi sta operando contro il lavoro, contro la democrazia e contro la costituzione".

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