CAPILUPI, L'AFFONDO DEI SINDACATI: "240MILA EURO PER METTERE IN SICUREZZA UN CORNICIONE, INTANTO L'INCUBATRICE DA TRASPORTO E IL CARDIOTOCOGRAFO DONATI ALL'OSPEDALE RESTANO INUTILIZZATI"

07/02/2016 - 240mila euro per mettere in sicurezza un cornicione: la polemica parte dalla Cisl Fp del Capilupi, che ha reso pubblica la copia del decreto 36/2016 dell’Asl Napoli 1 relativo ai lavori sul cornicione dell’ospedale di Capri. “Il decreto è chiarissimo - commenta la segreteria locale della Cisl - il Comune di Capri intima alla nostra azienda di effettuare un intervento di bonifica del cornicione che si stava sgretolando sulla via provinciale. E fin qui nulla da eccepire. Il servizio tecnico, dopo un mese, effettua un sopralluogo, si rende conto del grave pericolo e dispone un intervento di somma urgenza. Lo stesso giorno affida il lavoro alla ditta e dopo qualche mese redige il verbale di fine lavori che l'azienda mette in liquidazione per le modica cifra di 240.000 euro. Fermo restando - continua l’organizzazione sindacale - la necessità di rimuovere i calcinacci (somma urgenza) per mettere in sicurezza la strada sottostante: ma era il caso, con tutte le necessità prioritarie (rispetto agli ammalati ed all'assistenza) di spendere una cifra così importante?”, si chiede la Cisl.
Altre polemiche intanto sul mancato utilizzo di preziosi strumenti diagnostici e apparecchiature importanti donate negli anni al Capilupi. E' anche in questo caso la Cisl a sollevare il caso rendendo noto che l'incubatrice da trasporto, che fu acquistata lo scorso anno grazie alla generosità di molti capresi a cominciare dai titolari della taverna Anema e Core che promossero una festa di beneficenza insieme al Comitato Articolo 32, ancora non è stata messa in funzione. Non solo. "Stiamo ancora aspettando - attacca il sindacato - di utilizzare un cardiotocografo donato circa due anni fa, che giace nella cassaforte del presidio ospedaliero. Abbiamo provato a chiedere agli attuali coordinatori ed è uno scaricabarile continuo. Purtroppo se gli obiettivi non si perseguono in maniera tenace e perniciosa, non si raggiungono. La burocrazia mette i bastoni tra le ruote ma l'inettitudine e la pigrizia, in associazione con l'assenza di continuità, fanno il resto", conclude la Cisl.

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