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TV digitale terrestre: cessione delle frequenze, ReteCapri ricorre al Tar. Chiesto risarcimento danni per 31 milioni di euro
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05/07/2018 - E’ di pochi giorni fa l’approvazione da parte dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni del nuovo Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze in ambito nazionale nel digitale terrestre, una tappa obbligata in vista del riordino dello spettro a favore delle telecomunicazioni, in particolare per il lancio della banda veloce 5G. Gli Operatori di rete si aspettavano la batosta, che puntualmente è avvenuta: riduzione della risorsa, (10 reti in banda UHF) che inevitabilmente non è sufficiente per tutti gli Operatori nazionali.

Sulla base, quindi, della delibera AGCOm N. 137/18/Cons che prevedeva l’avvio del procedimento per il nuovo piano frequenze con la cessione della banda 700MHz, ad avere la peggio sono stati i soggetti concessionari di un solo multiplex, come ReteCapri con l’Operatore di rete Premiata Ditta Borghini & Stocchetti di Torino.

E’ per questo che si è reso necessario il ricorso al Tar del Lazio contro la suddetta delibera - così come già fatto da Mediaset e Cairo Network – al fine di chiedere il rilascio di una nuova concessione di capacità trasmissiva per lo meno uguale a quella precedentemente assegnata come Operatore di Rete in ambito nazionale. L’abbandono dell’attuale canale 57 UHF e l’eventuale sostituzione con capacità trasmissiva ridotta rispetto a quella odierna, consentirà a ReteCapri di formulare una richiesta di risarcimento danni che fin d’ora si preannunciano non inferiori a 31 milioni di euro, vale a dire l’equivalente al corrispettivo richiesto in precedenza per l’assegnazione della licenza di Operatore di Rete in ambito nazionale su frequenza UHF.

Occorre ricordare che già nella precedente assegnazione ReteCapri è stata oggetto di forte discriminazione, in quanto la frequenza assegnatagli era di qualità inferiore (trasmissione in KFN che abbisogna di più canali per raggiungere la copertura nazionale) rispetto a quelle assegnate a Rai, Mediaset e Persidera (trasmissione in SFN-Single Frequency Network che consiste invece in un solo canale), e ulteriormente compromessa dalle limitazioni subite per interferenze provenienti da Stati della ex Jugoslavia, Svizzera e Francia. Senza contare la mancata assegnazione di un secondo multiplex pur avendo ReteCapri, al pari di un altro operatore, titoli per analoga autorizzazione. I risultati, commercialmente devastanti, non possono ora essere ulteriormente aggravati da questa nuova, ennesima, sottrazione di risorsa frequenziale.

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