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Molte attività chiuse a Capri, affondo dell’Unione Nazionale Consumatori : “E’ inconcepibile, l’Amministrazione intervenga sui suoli pubblici”

“Al via la fase 2 sull’isola di Capri, in Campania riaprono bar, ristoranti e negozi, ma Capri resta in lockdown, si respira clima surreale”. E’ quanto scrive in un lungo post su Fb la delegazione Isola di Capri dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la decisione di molte attività di prolungare ulteriormente la chiusura.

Scrive l’Unione Nazionale Consumatori: “Con ordinanza del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca da oggi, giovedì 21 maggio, su tutto il territorio regionale sono autorizzate le riaperture di bar, ristoranti ed esercizi pubblici, con le dovute prescrizioni che mirano ad evitare forme di contagio. Molte realtà iniziano ad attrezzarsi per la ripresa, ma Capri, frequentata ogni anno da migliaia e migliaia di visitatori, si presenta in questo modo: una piazza completamente deserta, negozi, prevalentemente quelli delle grandi firme, con serrande totalmente abbassate e nessun decoro nel mantenere la pulizia dei propri locali, con pochi esercenti che, dal canto loro, in un clima surreale cercano di riprendere le proprie attività con forza e coraggio. Eppure in questi mesi in molti hanno richiesto (e in molti casi ottenuto) esenzioni sulle concessioni, sgravi fiscali, riduzione della tari, aiuti ed incentivi. Tra ieri (semi-lockdown) ed oggi (riapertura) non abbiamo notato grossa differenza”.

“E’ inconcepibile – prosegue l’Unione Nazionale Consumatori – che ad oggi nessun titolare di bar, ad esempio, nei pressi della piazzetta, abbia inteso riprogrammare nè tantomeno comunicare come e quando riprenderà la propria attività, almeno da questi giorni, a prescindere dall’ indotto turistico, e non ha pensato minimamente di garantire un servizio minimo per la comunità caprese, già provata da due mesi di quarantena forzata, che ha fatto seguito al noto e lungo inverno caprese, fatto di desertificazione. A questo punto, in caso di mancanza di volonta’ di voler riprendere le proprie attività da subito, andrebbero riviste le concessioni dei suoli pubblici e su questo l’ Amministrazione Comunale deve necessariamente intervenire”.

“Ci aspettiamo un’inversione di rotta reale, perchè Capri – conclude l’Unione Nazionale Consumatori – è prima una comunità dove si vive e si lavora e poi un prodotto da mettere in vetrina”.