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Al via altri quattro giorni di zona rossa: per la prima volta dopo oltre 35 anni consecutivi niente festeggiamenti di Capodanno nella Piazzetta di Capri

Per la prima volta dopo oltre 35 anni niente festeggiamenti di Capodanno nella Piazzetta di Capri, visto che è vietato uscire a causa del corpifuoco dalle 22 della sera alle 7 del mattino.

Dal 31 dicembre, fino al 3 gennaio, l’Italia è infatti di nuovo in zona rossa. Entrano quindi nuovamente in vigore tutte le misure più restrittive per fronteggiare i rischi legati alla diffusione del coronavirus.

Cosa si può fare o non fare quindi la sera di Capodanno e il primo gennaio in base alle regole previste nei giorni rossi?

E’ importante ricordare la durata del coprifuoco che, tra il 31 dicembre e il 1° gennaio 2021, sarà in vigore tra le 22 e le 7 del mattino. Il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre un motivo legittimo di spostamento, così come gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità sono sempre possibili, senza distinzione tra giorni e orari. Ma “il rientro a casa dopo essere andati a trovare amici o parenti – si precisa nella Faq di palazzo Chigi – deve avvenire tra le 5.00 e le 22.00 (il 1° gennaio 2021 tra le 7.00 e le 22.00)”.

Inoltre è possibile spostarsi una sola volta al giorno, per fare visita a parenti o amici, anche verso altri Comuni, ma sempre e solo all’interno della stessa Regione e nel limite massimo di due persone. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Si può andare ad assistere un parente o un amico non autosufficienti.

Si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti, anche mediante autodichiarazione. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.

I ristoranti e le altre attività di ristorazione, compresi bar, pasticcerie e gelaterie, sono aperti esclusivamente per la vendita da asporto e per la consegna a domicilio.