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Referendum sull’eutanasia legale, raccolta firme ai Comuni di Capri e di Anacapri e all’hotel Victoria Place

Sono ormai partiti da vari giorni i banchetti, i gazebo, i tavoli di raccolta nelle piazze e presso i Comuni per la raccolta firme sull’eutanasia legale.

Questo è il quesito per cui firmare:

Volete voi che sia abrogato l’art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente) approvato con regio decreto 19 ottobre 1930, n. 1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole «la reclusione da sei a quindici anni.»; comma 2 integralmente; comma 3 limitatamente alle seguenti parole «Si applicano»?

Ammettere il concetto di Eutanasia, come possibilità a poter disporre della propria vita in maniera consenziente, quando il fisico o la malattia ti impediscono di poterlo fare da solo, e se sussistono determinati vincoli, sarebbe una fattispecie doverosa in un paese civile. In Italia purtroppo il parlamento (legislatore) per motivazioni tutt’ora difficili da comprendere e nonostante la scorta giuridica di sentenze del  tribunale (Caso Cappato) e pareri della Corte costituzionale, sempre derivanti da questa sentenza, non ha ancora approvato una legge per regolare la casistica.

Articolo 579 c.p. e relative abrogazioni referendarie

Chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con la reclusione da sei a quindici anni. Non si applicano le aggravanti indicate nell’articolo 61. Si applicano le disposizioni relative all’omicidio [575-577] se il fatto è commesso:

  1. Contro una persona minore degli anni diciotto;

  2. Contro una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un’altra infermità o per l’abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti;

  3. Contro una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione, ovvero carpito con inganno [613 2].

La raccolta firme vuole abrogare la parte dell’articolo “la reclusione da sei a quindici anni. Non si applicano le aggravanti indicate nell’articolo 61. Si applicano” poiche’ si presuppone che se il malato vuole essere aiutato a morire perche’ impossibilitato dalla Sue condizioni, colui che lo aiuta non deve essere perseguito penalmente (vedi il caso Dj Fabo). Ovviamente chi chiede di essere aiutato a porre fine alla Sua vita potra’ farlo nelle forme previste dalla legge sul consenso informato e sul testamento biologico, cio’ vuol dire che bisogna essere ben certi di sapere cosa si sta facendo anche se provati dalle proprie condizioni fisiche. Quindi bisogna aver comunque aderito al cosiddetto Testamento Biologico (ossia puoi dare le tue disposizioni al medico per il momento futuro in cui potresti essere incapace di intendere e volere).

Resta fermo che se si agisce come suicidio assistito per:

  1. Contro una persona minore degli anni diciotto;

  2. Contro una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un’altra infermità o per l’abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti;

  3. Contro una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione, ovvero carpito con inganno [613 2].

In tutti questi casi si sarebbe comunque perseguiti penalmente poiche’ non sono casi che danno per scontato il consenso del malato.

Chi volesse aderire alla raccolta firme per far sì che il referendum possa svolgersi la prossima primavera può recarsi presso le case comunali di Capri ed Anacapri o presso il banchetto fisso presente all’Hotel Victoria Place di Anacapri (via Giuseppe Orlandi 12a, referente Vincenzo Barile, Cell.3272032093, orario 8-22 tutti i giorni di Luglio ed Agosto).