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La lettera di un caprese: “Ringrazio chi mi ha soccorso dopo una caduta per sensibilità, gesto umano e vicinanza”

Riceviamo e pubblichiamo.

Caro direttore,

in una società che, non sempre, esprime valori solidali e partecipi, si incontrano figure garanti di quei principi etici indispensabili per la nostra quotidianità.

Due giorni fa dopo aver salutato gli amici dell’Arco Club Capri, all’uscita del complesso sportivo di Palazzo a Mare, lato Strada Fenicia, per il mancato appoggio di una gamba, finivo per terra, ferendomi al capo per l’urto contro il muro adiacente. Venivo circondato da persone subito accorse, la signora Erminia, la signora Antonietta, il figlio Giuliano, altre che non conosco, che davano una prima assistenza. Nel giro di pochissimi minuti, il tempestivo intervento del 118 con il medico d.ssa Carmen Aprea, infermiera Giuseppina Capano. Prima valutazione del danno e immediato trasferimento in Ospedale in ambulanza con alla guida Antonio Cerullo. Tampone e le cure del caso, prestate dal chirurgo di Pronto soccorso d.ssa Anita Cantelmo, con applicazione di punti di sutura per la ferita lacero contusa al cuoio capelluto.

Fin qui il racconto di un episodio, uno dei tanti che mi hanno emotivamente commosso, che vede protagonisti professionisti seri e preparati, ma voglio ringraziarli per la loro sensibilità, per il gesto umano e di filiale vicinanza col quale mi hanno accolto e curato. In questi ultimi anni, tanti detrattori, demiurgi di una politica non sempre attenta, e sirene stonate, hanno raccontato storie e fatti secondo versioni non sempre veritiere, mi porto via dalla mia esperienza la tenerezza dei soccorritori e della d.ssa Aprea, alla quale avevo raccontato parte della storia della mia vita accanto al Capilupi, e il suo attaccamento ad un lavoro non facile, ma che gratifica nel rapporto quotidiano con il prossimo. Mi diceva: c’è ancora tanto da fare.

Ho voluto parteciparvi un’ora vissuta accanto a coloro che si prendono cura della salute di ognuno di noi, perché ritengo sia giusto e doveroso farlo, per un atto di amore per il loro lavoro.

GRAZIE di CUORE

Pinuccio de Gregorio