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Parrocchia di Anacapri, la decisione di don Massimo Maresca: “Vado via”

(Articolo tratto dal settimanale “535-l’informatore popolare di Capri e Anacapri” di sabato 2 marzo)

Ha scelto la santa messa delle 11,30 nella chiesa di Santa Sofia, quella storicamente più frequentata dai fedeli, per un annuncio a sorpresa (non per tutti però, visto che era nell’aria da giorni): “Questa è la mia ultima celebrazione, da domani vado via, lascio Anacapri, lascio l’isola. Prendo un periodo di sospensione nel quale celebrerò messa solo con me stesso”.
Don Massimo Maresca, il giovane parroco di Anacapri, ha comunicato domenica scorsa ufficialmente ai fedeli e alla comunità anacaprese la sua decisione. “Sono una persona onesta, non sono un falso. Se avessi scelto di restare sarei potuto diventare non onesto” ha detto dall’altare durante il suo intervento a fine messa durato circa quindici minuti, interrotto da momenti di visibile commozione. Non è mancata l’ironia che ha sempre contraddistinto Maresca: “I matrimoni che ho celebrato resteranno validi, potete stare certi”, “Con voi ci sarà sempre don Salvatore, Highlander”.
Poi è tornato serio: “Questa è una bellissima comunità, davvero eccezionale. Nell’attesa del nuovo parroco che sarà assegnato ad Anacapri le funzioni verranno svolte da don Nello e don Carmine”.
Don Massimo ha ringraziato tutti, in particolare il vescovo monsignor Francesco Alfano per il quale ha avuto parole di elogio e a cui ha comunicato la sofferta decisione di prendersi un periodo di pausa, un periodo di “riposo”, al termine del quale stabilirà il suo futuro percorso di vita. “Il mio numero di telefono resterà quello che conoscete, sarò sempre Massimo per voi, chiamatemi o messaggiatemi quando volete” ha aggiunto, prima del commiato. Le frasi pronunciate da Maresca, sacerdote da oltre sei anni, gli ultimi due e mezzo dei quali trascorsi ad Anacapri alla guida della parrocchia di Santa Sofia, lasciano sicuramente il segno nella comunità parrocchiale. Una scelta che immaginiamo sarà stata difficile, lunga, meditata, sofferta ma coraggiosa. Come coraggiosa, e non da tutti, è stata la volontà di comunicare la sua decisione “urbi et orbi” con compostezza e serietà. Sui motivi, spirituali, intimi e personali, che lo hanno spinto ad andar via da Anacapri e ad avviare il percorso che potrebbe anche portarlo a lasciare il sacerdozio, non è giusto “investigare” o “malignare”, come qualcuno in questi casi è portato a fare.
Si attende, intanto, a giorni la designazione del nuovo parroco per Anacapri.