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La minicrociera per Capri e Positano cambia rotta a causa del mare mosso, a bordo si scatena il putiferio: caos, insulti e tentativo di aggressione

Dovevano trascorrere una giornata in mare, per una mini-crociera che avrebbe dovuto portarli a Capri, Nerano, isola dei Galli, Positano e Amalfi. Invece, dopo due ore, sono stati costretti a tornare indietro, scortati dalla Guardia Costiera con polizia e carabinieri che li attendevano sulla banchina del porto di Pozzuoli. È stata una viglia di Ferragosto da incubo per 290 passeggeri della «Myriam», motonave della compagnia privata Gestour sulla quale ieri mattina si sono vissuti forti momenti di tensione a causa di un cambio di rotta che li ha portati al largo di Ischia anziché verso la costiera amalfitana.

IL CAOS «A causa delle avverse condizioni del mare non possiamo procedere, il programma subirà una momentanea variazione», è stato il messaggio diramato attraverso gli altoparlanti che ha scatenato il putiferio. Giunti da ogni parte d’ Italia dopo aver acquistato il pacchetto della mini-crociera, che al costo di 50 euro offriva anche il pranzo a bordo, alcuni turisti iniziavano a inveire contro i marinai e il comandante. Intanto la nave spegneva i motori e abbassava il portellone, consentendo anche i tuffi in mare davanti all’ isola verde.

Ma a bordo la tensione saliva alle stelle: volavano insulti, minacce, qualcuno a più riprese scagliava pugni contro i vetri della cabina di comando. Circolava la voce di un’ aggressione ai danni del comandante e di un dirottamento della nave che veniva raggiunta dai mezzi della Guardia Costiera e della Polizia.

Si decideva per il rientro a Pozzuoli dove all’ arrivo scoppiavano le proteste. Oltre la metà dei passeggeri lasciava la motonave, una lunga fila si formava davanti agli uffici della Capitaneria, in decine rimanevano sotto al sole, senza auto, mezzi per rientrare a casa e in attesa di notizie. File davanti alla biglietteria per le richieste di rimborso.

LA PROTESTA «Dovevano dircelo prima di partire, così è una beffa. Siamo venuti da Nola in cinque, abbiamo speso 250 euro, più 30 per il parcheggio», racconta Salvatore mentre mostra il volantino con il programma. Dopo aver raccolto le denunce dei passeggeri e ascoltato il racconto del comandante, alle 14.20 la Capitaneria ha fermato la nave. «Sono stati rimborsati tutti i biglietti a chi era in capitaneria. Gli altri, ha assicurato l’ armatrice, saranno rimborsati nei prossimi giorni», ha rassicurato la direzione della Gestour.

«Forse sarebbe stato meglio proseguire, così davanti al mare agitato e alla paura sarebbero stati i passeggeri a chiederci di tornare indietro. Lo abbiamo fatto per loro, ci siamo preoccupati della loro incolumità ed ecco che ora ci ritroviamo ad essere accusati perfino di sequestro di persona – racconta con rammarico il comandante della mini nave Giuseppe Carannante, nativo di Procida e con oltre 40 anni di navigazione alle spalle -. Oltre Capo Miseno si era percepito un rollio da ovest-nord-ovest e abbiamo valutato che non era il caso di proseguire. Così abbiamo avvisato i passeggeri delle condizioni del mare e loro hanno anche applaudito. Ci siamo fermati al largo di Ischia, c’ è chi ha fatto il bagno e chi ha mangiato. Ad un certo punto diversi facinorosi hanno iniziato ad inveire, altri si sono aggregati, c’ è stata molta tensione. Tre persone hanno dato i pugni contro la vetrata della cabina intimandomi di tornare a Pozzuoli. Altri si sono scagliati contro il personale di bordo. Una cosa del genere in tanti anni non mi era mai successa».

(Fonte: Il Mattino)