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Caos, ritardi e proteste nei collegamenti marittimi per Capri: posti esauriti, pomeriggio di tensione e intervento delle forze dell’ordine sul porto di Sorrento

Pomeriggio di caos sulla rotta Napoli-Sorrento-Capri. Un venerdì nero nei collegamenti marittimi, con disagi e tensioni culminate con la protesta di alcuni cittadini di Capri sul porto di Sorrento con veicoli al seguito ai quali è stato negato l’imbarco sulla nave Fauno della Caremar per Capri in quanto i posti nel garage erano esauriti.

La nave delle 13.30, partita da Napoli con oltre mezz’ora di ritardo, ha fatto scalo a Sorrento per la prevista tappa intermedia ma con i posti destinati alle auto già completi.

A Sorrento con un’auto e un furgone alcuni passeggeri, saputo che la nave era completa, si sono fermati sul portellone del traghetto chiedendo di poter salire a bordo. La richiesta è stata respinta. Ne è nato un parapiglia e sono accorse le forze dell’ordine, capitaneria di porto, polizia di Stato e polizia municipale, chiamate dagli stessi passeggeri per far valere il loro diritto alla mobilità.

Dopo un lungo “braccio di ferro” la situazione si è tranquillizzata e il traghetto è potuto ripartire per Capri (dove è giunto in nettissimo ritardo, alle 16.20) senza far salire a bordo ulteriori veicoli oltre a quelli imbarcati da Napoli.

La corsa Sorrento-Capri è dunque una fregatura, visto che la nave proveniente da Napoli non conserva un numero di posti adeguato per i passeggeri che devono imbarcarsi da Sorrento con auto o furgoni. Va rivisto l’intero quadro orario e riorganizzato totalmente daccapo il sistema dei trasporti marittimi sia Caremar che Gescab con Capri, che fa acqua da tutte le parti, tra continui cambi di orari, corse non rispettate, enormi ritardi, soste a Sorrento saltate (in particolare la corsa delle 7.15 al mattino) e frequenti rischi di assembramento in violazione alle norme anti contagio.