06/09/2018 - “Capri-Revolution” di Mario Martone in concorso alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia è stato applaudito al termine della prima proiezione riservata alla stampa e in conferenza stampa.
Il fim racconta le vicende di Lucia (Marianna Fontana), ragazza analfabeta che pascola le capre nella splendida Capri e il suo incontro con il pittore Seybu (interpretato dall’attore olandese Reinout Scholten van Aschat)e la sua comune di artisti che si è installata nell’isola alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. Il film si rifà alla storia del vero gruppo fondato a Capri dal pittore tedesco Karl Wilem Diefenbach, l’artista era un fautore del naturismo, era vegetariano e interessato alla meditazione indiana, Lucia troverà il suo percorso di emancipazione.
Il regista Mario Martone ha raccontato che la scelta di narrare la storia della comune di Diefenbach “nasce dalla visione dei suoi quadri alla Certosa di Capri. Non sapevo chi fosse – ha aggiunto – l’arte per Diefenbach non era una questione estetica ma attraverso l’arte si tentava di immaginare un modo per rapportarsi con le persone, quindi era soprattutto un fatto politico. Il maestro era una figura nuova, un performer come Beuys, un’artista che anche nella performance di danza cercava una relazione con le persone. Il lavoro con Raffaela Giordano che ha creato le coreografie, è stato fondamentale”.
Capri-Revolution è l’ultimo capitolo della trilogia iniziata con “Noi credevamo” e proseguito con “Il giovane favoloso” su Leopardi. “La trilogia si è andata facendo – ha spiegato il regista – un film è nato dall’altro. Leopardi, ad esempio, l’ho scoperto come voce importante da ascoltare oggi ma l’ho capito mentre facevo “Noi credevamo”, e Leopardi finisce con la ginestra, quindi la natura di Capri-Revolution. C’è un filo che lega i protagonisti dei tre film che sono sempre giovani e ribelli per raccontare un’Italia che non è doma, che sente la spinta a cambiare. L’isola è una metafora del mondo e il mondo è un’isola e l’unica cosa possibile è il confronto”.
Il riferimento all’epoca di muri in cui viviamo è palpabile nel film. “È inutile pensare di erigere muri – ha spiegato Martone – il confronto è inevitabile, mi sembrava una cosa da proporre oggi visto che si pensa di dover chiudere tutto e odio e paura fanno da collante. Invece Lucia, la protagonista, è la figura luminosa del film. Lucia è analfabeta, non sa niente e scopre tutto ma soprattutto non ha paura dell’altro”. Lucia interpretata da Marianna Fontana vuole la libertà e fino alla fine non accetta le imposizioni maschili, le supera in nome della sua libertà di pensiero.
Come ne “Il giovane favoloso” la colonna sonora è affidata a Sasha Ring. “Sascha è uno dei componenti della Comune. E la cosa bella è che crea le musiche acustiche che gli attori improvvisano nel film. Gli strumenti con cui sono suonate sono mandolini, altri sono stati costruiti appositamente”. Ring ha mischiato acustica con l’elettronica, ottenendo un risultato estremamente suggestivo e affascinante”.
Marianna Fontana che interpreta Lucia ha detto di avere studiato il suo ruolo con Mario Martone e Ippolita di Majo che ha firmato la sceneggiatura. “Mi sono preparata pascolando le capre, ne ho munte più di cento. Mario mi ha raccontato della Comune e poi ho approfondito la storia di Capri nel Novecento. Lucia, il mio personaggio, si ribella dall’oppressione della famiglia, ho aperto me stessa al personaggio col corpo con le scene di nudo e con l’anima. Mi sono ritrovata molto in Lucia, nella sua apertura al mondo. Non sa leggere né scrivere ma queste due figure maschili, il maestro e il medico, l’aiutano in questo percorso senza rinunciare ad essere se stessa ed essere libera”.
Capri-Revolution uscirà nelle sale a Natale.

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