05/02/2016 - Torna "libero" a tutti gli effetti Franco Verardi. La sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati penalisti Claudio D'Aniello e Giuseppe Fusco, difensori dell’imprenditore caprese Francesco Giuliano Verardi, che era stato destinatario della misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nell’ambito dell'inchiesta avviata dal pool mani pulite della Procura di Napoli.
L’inchiesta è coordinata dal pm John Woodcock insieme ai pm Carrano e Loreto che avevano chiesto e ottenuto 4 misure cautelari in merito a presunti episodi di corruzione che riguardavano l'architetto Mario Cacciapuoti componente dell’ufficio tecnico comunale, l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Capri Michele Sansonne, l’ex vicecomandante della guardia di finanza di Capri Pasquale Franco e l’imprenditore Verardi. Per quest’ultimo la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari ma il gip Ludovica Mancini aveva concesso l’obbligo di firma.
La Corte di Cassazione, nell’accogliere la richiesta dei difensori di Verardi, ha annullato senza rinvio sia la misura cautelare del 30 ottobre 2015 sia la successiva ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli che aveva confermato l'ordinanza iniziale. La Cassazione ha ritenuto illegittimi entrambi i provvedimenti. A darne comunicazione sono stati gli stessi legali D’Aniello e Fusco che assistono l’imprenditore.
Sulla vicenda giudiziaria, che ha avuto notevole eco mediatica, restano ancora sospese le decisioni del Tribunale del Riesame sull’appello presentato dalla Procura che aveva chiesto per alcuni indagati la custodia in carcere e per altri gli arresti domiciliari.

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