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Anacapri fa guerra alle slot, Capri prende le distanze. Il sindaco De Martino: "Vietare il gioco non risolve il problema, serve il confronto con il territorio"
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12/03/2016 - Capri e Anacapri divise sul... gioco. "Limitare solo le slot e in maniera così drastica non risolve il problema del gioco patologico, perché oggi ci sono tante possibilità di giocare, magari restando a casa e puntando online. Insomma in questo modo il problema viene solo spostato e nascosto". Questo il pensiero del sindaco di Capri, Gianni De Martino, che ha commentato ad Agipronews (agenzia specializzata in giochi e scommesse) il provvedimento del suo "vicino di casa", primo cittadino di Anacapri, Francco Cerrotta, che da inizio anno ha, di fatto, vietato l’installazione di slot sul territorio.
Un’isola "no-slot" soltanto a metà, dunque, con due amministrazioni che si spartiscono un territorio che conta poco più di 14 mila abitanti e che mostrano posizioni distanti. Da una parte il regolamento comunale anti-slot di Anacapri, sottoposto a referendum popolare, che include il divieto di installazione di apparecchi a distanza di 150 metri da luoghi sensibili. Dall’altra una posizione decisamente più cauta.
"Il sindaco di Anacapri ci ha invitato a seguire il loro esempio, ma noi non abbiamo preso ancora alcuna decisione - ha spiegato De Martino ad Agipronews - Stiamo valutando le varie possibilità e dobbiamo avere un riscontro dal territorio. Bisogna trovare soluzioni che portino vantaggi e benefici e per questo stiamo considerando le ipotesi all’interno dell’amministrazione. Nelle prossime settimane - ha detto il primo cittadino di Capri - avvieremo delle verifiche sul territorio per comprendere quante realtà sono coinvolte".
Il divieto totale, dunque, secondo De Martino non serve: "Al momento non abbiamo risconti sul fatto che i giocatori si siano spostati per venire a giocare a Capri. Non credo sia così perché per giocare basta restare a casa e collegarsi con un pc. Stiamo facendo valutazioni sul territorio - ha concluso - ma abbiamo perplessità che un provvedimento così restrittivo possa essere efficace".
Negli ultimi mesi anche la regione Campania ha seguito l’esempio di altre realtà locali, dotandosi di leggi e regolamenti per "limitare" il gioco sul territorio. A fine 2015 il Comune di Napoli ha approvato all’unanimità un regolamento che "disciplina le licenze e le autorizzazioni" e prevede distanze e limiti orari, e nei giorni scorsi il Comune di Piano di Sorrento ha dato il via libera al "Regolamento per le sale da gioco e giochi illeciti". Proprio pochi giorni fa, infine, la Regione Campania ha dato il proprio consenso per aderire al "Manifesto delle Regioni per la lotta alla ludopatia", promosso dalla Regione Lombardia.

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