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La scultura "Matermania" di Giacomo Rizzo donata alla città di Capri sarà collocata a Villa Lysis
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05/10/2016 - Alla presenza del Sindaco di Capri Giovanni De Martino, dell’assessore alla Cultura Caterina Mansi, dell’artista Giacomo Rizzo e del gallerista Andrea Ingenito, sabato 8 ottobre alle ore 17.30 sarà presentata a Capri, presso la galleria AICA Andrea Ingenito Contemporary Art, la scultura Matermania. L’opera sarà donata alla città di Capri e troverà una collocazione permanente nel grande parco di Villa Lysis.
Il progetto, promosso dall’Associazione Culturale Ápeiron in collaborazione con la galleria AICA Andrea Ingenito Contemporary Art, realizzato con il sostegno delle istituzioni locali e sotto il matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, è in linea con il grande sogno di Lucio Amelio, celebre gallerista molto legato a Villa Lysis e all’isola di Capri, che desiderava destinare tale luogo all’arte contemporanea. La stessa Associazione Culturale Ápeiron, che si occupa della valorizzazione e della promozione culturale di Villa Lysis dal 2014, intende porre, attraverso l’installazione della scultura di Giacomo Rizzo, la prima pietra di un percorso costellato di collaborazioni con giovani artisti contemporanei.
L’opera, dalle grandi dimensioni di 225 cm di altezza e 110 di larghezza, è realizzata in vetroresina, secondo la peculiare ed innovativa tecnica dell’artista palermitano: attraverso cioè lo “strappo” di un frammento della volta dell’antica e suggestiva grotta caprese Matermania. Elemento naturale e lavoro umano vengono così decontestualizzati e trasformati con una speciale armatura e struttura in un elemento fruibile a tutto tondo.
Con tale tecnica l’artista – che in altre occasioni ha “strappato” tronchi d’albero, pezzi di scogliera, porzioni di prato e pareti rocciose – indaga in maniera originale il rapporto tra natura, scultura e architettura: ricavando l’impronta organica dagli elementi della natura, Rizzo cerca di catturare l’intima essenza del territorio, mettendo in moto una sorta di processo di incarnazione per cui l’anima della natura viene traslata e rivive attraverso il calco nella nuova creazione scultorea.
“Ho dedicato gli ultimi anni della mia ricerca – dichiara l’artista – con rigore analitico e quasi religioso, alla riflessione sulla pratica della scultura. Ho lavorato nel riprodurre frammenti di natura come tronchi, campi arati e in special modo monti "sacri". Da questa mia ricerca è nata l’idea di confrontarmi con un luogo sacro e carico di storia come la grotta di Matermania a Capri che considero come madre e padre di una spiritualità sepolta ma mai abbandonata, montagna che cerco di riportare ad una seconda vita in ragione del suo valore religioso, antropologico, culturale, apotropaico”.
In occasione dell’incontro sarà inoltre presentato il catalogo dedicato alla ricerca dell’artista, edito da Maretti Editore, a cura di Serena Ribaudo con testi di Antonio Arèvalo, Alberto Dambruoso e Serena Ribaudo.

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