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La denuncia dell'Arcigay Napoli: "Dipendente di un hotel di Capri offeso ripetutamente dal capo perché omosessuale". Il direttore respinge le accuse: "Non giudichiamo le persone dal loro orientamento sessuale" |
![foto](https://it.latuaitalia.ru/images/campania/capri_weekend/piazza.jpg) |
17/05/2017 -
Presunto caso di omofobia a Capri. Vittima un ragazzo di 19 anni, cameriere di un noto albergo dell'isola. La notizia diffusa da Arcigay Napoli è rimbalzata su numerosi giornali e siti di informazione on line. "Tramite lo sportello legale di Arcigay Napoli veniamo a conoscenza di uno sconcertante caso di omofobia avvenuto a Capri ai danni di un 19enne", scrive l'associazione aggiungendo che il giovane dipendente sarebbe stato "più volte schernito con epiteti omofobi dal direttore" dell'hotel "prima, durante e dopo lo svolgimento delle sue mansioni di cameriere". "Il ragazzo, offeso e turbato, si è rivolto alla nostra associazione. Alla formale richiesta di una presa di distanza e di fornire una propria versione dei fatti avanzata alla proprietà dell’albergo non c’è stata alcuna risposta", continua l'Arcigay.
“Un episodio grave che non rimarrà impunito – dichiara l’avvocato Salvatore Simioli, responsabile dello sportello legale di Arcigay Napoli – non è stata ancora varata una legge nazionale contro l’omofobia ma l’ordinamento già prevede strumenti legali a tutela dei lavoratori discriminati per il loro orientamento sessuale. Invito quindi chi è stato oggetto di discriminazioni a denunciare e a chiedere assistenza legale”.
“È incredibile – dichiara Antonello Sannino, Presidente di Arcigay di Napoli – che in un albergo a quattro stelle di Capri, luogo deputato all’accoglienza e all’eccellenza, possa regnare indisturbata l’omofobia”.
Immediata la replica del direttore della struttura che, all'edizione on line del quotidiano La Repubblica, respinge le accuse e spiega relativamente al ragazzo (che era in prova nella struttura e che non è stato confermato): "Non giudichiamo le persone dal loro orientamento sessuale, il nostro è peraltro un hotel gay-friendly. Il ragazzo in questione non aveva il profilo professionale giusto per lavorare qui, ma non certo perché omosessuale".
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