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Viaggio da Oriente a Occidente: lo scultore coreano Kim In Tae sbarca a Capri per la sua prima mostra italiana
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13/06/2017 - Giovedì 15 giugno Liquid Art System inaugurerà la prima mostra personale in Italia dello scultore coreano Kim In Tae. L’artista presenterà negli spazi espositivi di Capri le opere della sua ultima produzione, tra cui alcune di grandi dimensioni. Fino ad oggi le opere di Kim In Tae sono state raccontate dal punto di vista strutturale - come assemblaggio di unità minime di materia, forma e senso. L’unità minima o la forma complessiva dell’opera offrono per l’osservatore due punti di vista (vicino e lontano) e due orizzonti d’interpretazione opposti; tanto che l’artista per descrivere le sue opere ha utilizzato la metafora del montaggio cinematografico, nel quale la narrazione complessiva costituisce la somma di tante piccole scene significanti.
Il viaggio compiuto da Oriente verso Occidente delle sculture di Kim In Tae - e poi per mare, nel mediterraneo - carica questa mostra di molte suggestioni storiche ed iconografiche che offrono alla ricerca dell'artista nuovi spunti e nuove direzioni di lavoro.
Fin dall’antichità i popoli dell’area mediterranea, grazie in origine agli antichi mercanti Fenici, hanno importato prodotti provenienti dai popoli dell’estremo Oriente che giungevano nelle città delle coste orientali del nostro mare; questi prodotti, descritti in libri e trattati di diverse epoche, a torto o a ragione creduti di provenienza orientale, hanno avuto un posto molto importante nella storia e nella cultura occidentale. La provenienza incerta, e da luoghi molto lontani, ha contribuito a caricare di magia e di un sapore mistico molti prodotti di origine orientale.
Le sculture di Kim In Tae presentate a Capri - che curiosamente raffigurano tutte degli animali - sono costruite assemblando “unità minime” metalliche che rappresentano farfalle.
Esiste un luogo molto famoso, sull’isola di Rodi in Grecia, nella sua parte occidentale, chiamato la Valle delle Farfalle. Si tratta di un parco naturale, grande circa 60 ettari, che si estende lungo il corso del fiume Pelekanos, nel quale si trovano specie animali e vegetali molto rare. Ma il vero motivo per cui la valle è famosa, e per la quale è considerata un luogo magico, è il fatto che dalla fine di luglio alla fine di settembre questo parco si riempie di milioni di farfalle (della specie Callimorpha quadri puntuaria). Durante il giorno le farfalle si riposano all’ombra sulle rocce e sulla vegetazione, ricoprendo, come un tappeto, tutto quello che incontrano; creando uno spettacolo naturale davvero impressionante per la sua unicità.
Questo fenomeno è determinato dalla presenza (sull’isola greca e in altri luoghi in Turchia) di un albero particolare, il Liquidambar Orientalis, che vive solo in Anatolia sud occidentale e sull’isola di Rodi. Questo arbusto, produce una resina dolciastra e profumata che attrae le farfalle in modo irresistibile.
Il nome scientifico di quest’albero denuncia la presenza (nella sua corteccia) di una resina ambrata liquida. Questa resina infatti è conosciuta da tempi antichissimi: utilizzata come balsamo, o come polvere (mischiata alla corteccia) o come essenza da bruciare con l’incenso, era chiamata Storace Nero ed anche Ambra Orientale. In molti trattati cinquecenteschi la provenienza di questa essenza è spesso incerta, riferendosi genericamente all’oriente, al commercio con le Indie, ma il motivo del suo utilizzo è molto chiaro: donare un sonno tranquillo nel quale le immagini oniriche potessero apparire al massimo della loro chiarezza.
Kim In Tae afferma d’utilizzare le farfalle come “unità minime” perché esse simboleggiano illusione dando la sensazione di poter volare in qualsiasi momento. La forma della scultura completa, infatti, appare molto evidente e tangibile all’osservatore, ma la sua interpretazione è indissolubilmente legata alla considerazione della fragilità dell’immagine, che può sparire al volare delle farfalle. L’artista dunque costruisce solide sculture d’acciaio nella cui immagine complessiva, il confine tra ciò che reale e ciò ce non lo è appare tuttavia labile. Ogni opera è metafora dei desideri che nella vita a volte appaiono tangibili ed altre volte una pura illusione.
Kim In Tae crea forme illusorie assemblando migliaia di farfalle; questo processo di costruzione richiama alla memoria ciò che accade realmente in natura nella valle a Rodi. La resina da cui queste farfalle sono attratte è utilizzata dai popoli dell’occidente da molti secoli, allo scopo di dare immagine ai fenomeni più illusori della vita, i sogni, proiezione spesso dei desideri umani.
In natura, come nell’arte di Kim In Tae, le farfalle creano forme illusorie. In natura le farfalle sono attratte da una linfa, quella stessa linfa, l’Ambra d’Oriente, che gli uomini usano per dare forma alle proprie illusioni, alle proprie idee, alle proprie aspirazioni. Kim In Tae utilizza quella stessa lifa come sua ispirazione.

Inaugurazione: Giovedì 15 giugno, ore 19.
Mostra aperta dal 16 giugno al 16 luglio.
Sede: Capri, Via Vittorio Emanuele 56.
Orari: Da lunedì a domenica, ore 9.30 – 23.
Ingresso libero.

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