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Orgoglio caprese: l'attore Paolo Caiazzo direttore artistico del Premio Massimo Troisi
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10/10/2017 - Di Mauro Mantegazza –
Da diversi giorni le cronache di spettacolo delle principali testate giornalistiche della Campania hanno arricchito le loro pagine con l’importante “rinascita” del ‘Premio Massimo Troisi’, prestigiosa kermesse dedicata all’indimenticato attore di cui porta il nome, e volto a valorizzare i giovani talenti del territorio nelle varie discipline legate alla comicità. Da un lato c’è il grande ritorno dopo una pausa di 5 anni dall’ultima edizione, portando l’evento a quota 17, e dall’altro la scelta del direttore artistico Paolo Caiazzo, di cui il sindaco di San Giorgio a Cremano (città dove si svolge l’evento) ha cosi dichiarato: “Abbiamo ritenuto la candidatura di Paolo Caiazzo la più idonea per il Premio Troisi, comprovata da anni di esperienza sia come autore che come attore. A lui è stata affidata la direzione artistica, nella consapevolezza di garantire una rassegna di qualità e spessore che riunisca intorno alla figura di Massimo, nuovi talenti, ma anche tanti amici e che sarà rivolta innanzitutto ai cittadini a cui avevamo promesso di riportare il Premio in città”.

Si tratta della nomina sicuramente più centrata considerato che l’attore comico è nativo di San Giorgio a Cremano.
RADICI CAPRESI: Ci fa piacere, però, ricordare le origini ed il successo di Paolo che arrivano un po’ più da lontano, e passano dall’isola di Capri, la quale lo ricorda sempre con affetto e che lo ha seguito e continua a seguirlo durante tutta la sua brillante carriera. Pochi sanno, infatti, che Paolo è caprese di radici dal lato paterno. Papà Armando, infatti, lavorava come barbiere sull’isola esercitando la sua attività assieme allo zio Eugenio Bruno, storico e bravissimo barbiere caprese, prima nella bottega che si trovava all’inizio di via Roma, poi in via Longano dove negli anni successivi l’attività è stata proseguita dall’altro nipote barbiere, Carlo Bruno. Il nonno paterno di Paolo, Catello Caiazzo, era invece impiegato alle Poste di Capri come portapacchi, mentre la nonna di Paolo, Assunta Bruno, era sorella di Maria Bruno sposata con Francesco Mantegazza, capo officina della centrale Elettrica Sippic.

Armando Caiazzo ha esercitato con suo zio per molti anni a cavallo tra gli anni ’50 e ’70 per poi trasferirsi a San Giorgio a Cremano con la moglie Nunzia Pinto, titolare di una piccola fabbrica di ceramiche. Nonostante il trasferimento, Armando veniva periodicamente sull’isola, specie in estate, assieme alla moglie Nunzia ed ai figli Paolo e Susi, profondamente legati all’isola dove hanno trascorso praticamente la loro gioventù estiva, stringendo amicizie e frequentando i cugini di ramo paterno, dai Mantegazza ai Messercola. Armando, ricordato da molti capresi come persona gentile, riservata, altruista, di grande umanità e dolcezza, è scomparso nel 1991 mentre mamma Nunzia ci ha lasciato pochi mesi fa. Proprio dalla mamma Paolo ha ereditato ciò che forma la sua vena artistica, vale a dire l’ironia, la simpatia, la schiettezza, la spontaneità e la naturale solarità. Una mamma che ha voluto seguire il figlio anche durante la malattia, sostenendolo sempre con il primo ed immancabile applauso dalla platea dei teatri di Napoli e provincia.

A Capri, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, Paolo non ha esitato a muovere parte dei suoi primi passi della carriera di attore. Una carriera che ha origine nel mondo del teatro (frequentando la Bottega Teatrale del Mezzogiorno diretta da Antonio e Maurizio Casagrande), dove ha trovato il suo habitat naturale poi esportato anche verso la televisione fino ad arrivare a format tv di successo come il programma “Made in sud” di cui è uno degli autori. Con la compagnia teatrale amatoriale ‘A Varchetella, Paolo ha portato in scena proprio qui a Capri alcune delle commedie firmate da Edoardo Scarpetta, tra cui “Tre pecore viziose” presentata nell’ex ‘Cinema Teatro L’isola’ dove ebbe un enorme successo di pubblico.

Il resto è noto, ed è tutto un crescendo di carriera: al Festival del Teatro Piccolo di Napoli, si aggiudica il premio come miglior attore protagonista e nel 2001 si classifica primo al Festival di comicità nazionale Charlot 2001 di Paestum. Nel frattempo comincia la sua esperienza televisiva e dopo un lungo training nelle televisioni private napoletane e campane, per Caiazzo si aprono le porte della televisione "nazionale generalista". Partecipa a trasmissioni televisive e radiofoniche come Quelli che il calcio (2001-02), Bulldozer, Zelig Off e Colorado Cafè Live. Firma anche una delle "copertine" della trasmissione di approfondimento politico Ballarò.

I suoi personaggi più conosciuti sono: il giapponese ‘Ndò (il turista in visita a Napoli e vittima di continui furti della macchina fotografica), Max Playstation (trentatreenne che impazzisce per il videogioco) e Tonino Cardamone, giovane in pensione esploso poi in ‘Made in Sud’. Contemporaneamente, a partire dal 2005, Paolo è tornato in teatro portando in scena numerose pièce scritte da lui. Nel 2008 ha ricevuto dal sindaco di San Giorgio a Cremano Mimmo Giorgiano il ‘premio Massimo Troisi alla Carriera’. A partire dal 2010, in occasione del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, i suoi monologhi si segnalano per l'invito alla rilettura critica del Risorgimento. Nel 2012 l’esordio al cinema con il film "Impepata di nozze" con la regia di Angelo Antonucci, film uscito in diverse sale e distribuito in DVD da Cecchi Gori Home video; una nuova e divertente esperienza artistica.

Dal 2014 e per diverse stagioni teatrali ha interpretato il ruolo di Tonino Esposito nella fortunata commedia “Benvenuti in casa Esposito”, scritta con Pino Imperatore e Alessandro Siani e liberamente tratta dall'omonimo romanzo bestseller di Pino Imperatore, pubblicato da Giunti editore nel 2012.

A Capri Paolo è tornato pochi anni fa da cabarettista, prima in un locale di Anacapri nel 2015 e poi alla Piedigrotta Tiberiana del 2016, dove non ha nascosto un velo di emozione accennando che esibirsi sull’isola aveva certamente un valore aggiunto viste le sue radici. Tornare a recitare a Capri e per i capresi era sempre stato un suo sogno nel cassetto, una sorta di “ritorno a casa”.

E siamo arrivati al 2017, con quest’ultimo importante scalino di carriera, la direzione del ‘Premio Massimo Troisi’ (che è in corso e terminerà il 15 ottobre), riguardo al quale Paolo ha dichiarato agli organi di stampa: “Non ho mai conosciuto Massimo ed è il mio più grande rammarico! Conosco però molti suoi amici e collaboro con suoi compagni di scena. Coordinare il Premio che porta il suo nome, e per giunta nella nostra città, è un grosso impegno carico di responsabilità, ma l’entusiasmo non mi fa sentire assolutamente il peso. Appena avuto l’incarico, ho chiamato un amico di Massimo per avere dei consigli. Me ne ha dati tanti, ma mi ha colpito un termine che ha usato per definire la sua personalità: sobrietà! Ecco, penso che Massimo sia stato il campione mondiale di semplicità! Ed allora, in quel segno, via un po’ di riflettori e passerelle. A mio avviso ce ne sono state troppe in passato che hanno finito per portare in secondo piano il suo nome. E allora il premio Massimo Troisi ritorna a San Giorgio a Cremano nel nome di Massimo Troisi”.

E dopo questo impegno già si guarda oltre: in cantiere la scrittura del nuovo testo teatrale con l’amico e maestro di vita e di scena Lello Arena. “Scriveremo insieme il sequel di NO GRAZIE IL CAFFE MI RENDE NERVOSO… 2! Sarò in scena con questo lavoro nei cartelloni dell’Augusteo e del Cilea”.
A Paolo Caiazzo, che compirà 50 anni il prossimo 19 ottobre, da parte di tutti i capresi, doppi auguri affettuosi e un grosso in bocca al lupo.

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