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Truffa, turbativa d'asta e abuso d'ufficio: inchiesta della Procura di Napoli sui lavori all'arco naturale di Capri, notificati avvisi di conclusione indagini
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07/02/2018 - Inchiesta della Procura di Napoli sui lavori all’arco naturale di Capri: risultano indagati il capo dell’ufficio tecnico del Comune di Capri e un libero professionista che ha curato la progettazione e i servizi di ingegneria. I due tecnici, l’architetto Massimo Stroscio e l’ingegnere Giuseppe Gustavo Iazzetta, hanno ricevuto nei giorni scorsi un avviso di conclusione indagini preliminari.
A riportare la notizia è il quotidiano Il Mattino.
“In sintesi, la Procura ipotizza l’ accusa di truffa ai danni dello Stato nei confronti di Stroscio, ma anche di abuso d’ ufficio e turbativa d’asta nei confronti dello stesso dirigente dell’ ufficio tecnico caprese e di Iazzetta”, scrive il quotidiano che ha riportato in anteprima la notizia.
Va precisato che l’avviso di conclusione delle indagini, che potrebbe far da preludio a una richiesta di rinvio a giudizio, non rappresenta una prova della colpevolezza degli imputati, ma un momento necessario alla verifica di un’ipotesi investigativa. Ora gli indagati possono replicare alle accuse, dopo aver preso cognizione degli atti, depositando memorie o lasciandosi interrogare in presenza dei rispettivi difensori, per replicare alle contestazioni e dimostrare la correttezza della propria condotta. Per tutti vale la presunzione di innocenza.
Sotto i riflettori una determina del 20 maggio del 2014, quando era in carica la precedente amministrazione comunale, con cui vennero affidati al professionista Iazzetta i servizi di ingegneria ed architettura, assicurando - secondo il capo di imputazione - «un indubbio vantaggio per il medesimo». La presunta turbativa d’asta si riferisce all’incarico che Stroscio, in qualità di responsabile unico del procedimento, avrebbe affidato, «per un importo inferiore ai 100mila euro», allo stesso Iazzetta.
Quindi il capitolo dei finanziamenti regionali per la messa in sicurezza dell’arco naturale di Capri. Un intervento per l’importo di 295.716,38 euro. Secondo la Procura ci sarebbero state attestazioni ritenute sospette che avrebbero avuto come fine ultimo quello di riuscire a sbloccare fondi pubblici, per un sito sottoposto a vincolo paesaggistico ambientale, anche se in assenza di una reale procedura di valutazione di incidenza.

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