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Sanità sempre più nel caos: Capri perde anche l'idroambulanza, l'unità marittima per i trasferimenti urgenti spostata a Procida
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10/06/2018 - (Dall'Informatore Popolare)
Ancora non si è spenta l’eco delle polemiche per il mancato arrivo dell’elicottero del 118 che nella notte tra il 24 e il 25 maggio avrebbe dovuto soccorrere un infartuato in codice rosso e in imminente pericolo di vita. Si cercano di capire i reali motivi per i quali un paziente a rischio vita fu lasciato privo di soccorsi immediati e dovette essere trasferito a Napoli con l’idroambulanza dopo una procedura lunga e la perdita di almeno due ore preziose rispetto all’eventuale impiego dell’elisoccorso. L’uomo è vivo per miracolo. Alla luce di quanto accaduto e per scongiurare altre emergenze le amministrazioni comunali dell’isola si apprestano a stanziare una somma considerevole per la realizzazione di una struttura in grado di assicurare gli atterraggi notturni degli elicotteri.
Intanto l’emergenza sanitaria a Capri non è affatto cessata. Anzi. Apprendiamo che da una decina di giorni l’isola è priva anche dell’idroambulanza. La motovedetta della Guardia Costiera-Capitaneria di Porto, di stanza a Capri e ormeggiata alla banchina del porto turistico, è stata infatti “dirottata” a Procida.
Decisioni prese dall’Asl d’intesa con la Regione che, per motivi assurdi, hanno privato Capri di questo prezioso mezzo di trasporto di emergenza, fondamentale soprattutto nelle ore notturne quando le navi Caremar sono ferme, l’elicottero se dovesse ripetersi il bis della notte del 24 maggio rischia di non poter atterrare e l’unità marittima della Capitaneria rappresenta dunque l’unica salvezza per un trasferimento urgente da Capri a terraferma.
Un tempo erano in funzione a Capri, Ischia e Procida ben 3 idroambulanze, assegnate ciascuna ad ogni isola del golfo grazie ad una sinergia tra Asl, Regione Campania e Guardia Costiera. Poi i soliti problemi burocratici, amministrativi ed economici hanno portato più volte a ridurre o limitare questo importante servizio. Fino al paradosso di adesso: attualmente è in attività una sola idroambulanza. Le altre due sono ferme per avaria e non è dato sapere quando potranno tornare a navigare.
L’Asl ha deciso che l’unico mezzo marittimo in funzione fosse dislocato di base a Procida.
Capri, con i suoi 14mila abitanti stanziali, cui si sommano gli oltre 10mila arrivi giornalieri e le circa 5mila persone che soggiornano nelle strutture ricettive, può attendere. In caso di emergenza, una volta attivata la procedura, la centrale operativa del 118 ordina al personale dell’idroambulanza da Procida di recarsi a Capri, con il rischio di sprecare tanto tempo prezioso. Bene, bravi, applausi.
E’ questa l’assistenza sanitaria che meritiamo? Per non parlare delle condizioni sempre più precarie in cui versa l’ospedale Capilupi. Promesse e impegni non mantenuti. Il potenziamento del personale è rimasto lettera morta. Servono nuovi chirurghi che dovranno andare a sostituire i medici nel frattempo posti in pensione. Occorre il miglioramento dei servizi ambulatoriali. E’ stato assegnato a Capri un nuovo ortopedico, ma effettua il servizio appena un giorno a settimana. Il direttore generale dell’Asl Napoli 1 promise la riapertura della sala operatoria a cominciare dalle attività di day surgery: niente è ancora avvenuto. Quanto tempo l’isola deve ancora aspettare?

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