Scrivi per cercare

CRONACA

Inchiesta sulla ‘ndrangheta in Piemonte: tra gli arrestati l’imprenditore Mario Burlò. E’ il presidente della squadra di calcio di Capri

Condividi

C’è anche Mario Burlò, 46 anni, tra gli 8 arrestati nei giorni scorsi dalla guardia di Finanza di Torino nell’ambito dell’operazione Fenice condotta dalla Dda contro la ‘ndrangheta. Imprenditore di Moncalieri e presidente di Oj Solution, un consorzio di imprese che opera nel settore della gestione esternalizzata delle risorse umane, è anche vicepresidente nazionale di “Pmi Italia”, un’associazione che riunisce 200mila piccoli e medi imprenditori italiani.

Burlò è molto conosciuto anche nell’ambiente sportivo, come sponsor di varie società, tra cui la Basket Torino e la Auxilium Torino fallita nei mesi scorsi, ed è da pochi mesi il presidente della squadra di calcio Capri Isola Azzurra che ha rilevato il titolo del Napoli Nord e attualmente è in testa alla classifica nel girone B del campionato di Prima Categoria.

La vicenda che ha portato al suo arresto non è, tuttavia, legata al suo ruolo al vertice della squadra caprese. Poche ore prima dell’arresto Burlò aveva presenziato a Napoli a un pranzo per gli auguri di Natale con tutti i calciatori e i dirigenti del club biancoverde.

Le indagini hanno messo in luce le attività di figure di spessore criminale, tra cui, in ordine di importanza, Onofrio Garcea e Francesco Viterbo, che avrebbero – secondo l’inchiesta – riorganizzato gli assetti della ‘ndrangheta operante a Torino, intessendo rapporti con l’imprenditore Burlò, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Quest’ultimo, con il sostegno garantitogli dai membri della cosca, secondo gli inquirenti avrebbe attuato un sistema di evasione fiscale attraverso la creazione di più società, formalmente non riconducibili allo stesso, tramite cui compiere indebite compensazioni Iva ed ottenere in tal modo considerevoli profitti. Il “sistema” così elaborato avrebbe, sempre secondo l’accusa, permesso di accumulare indebite compensazioni per un valore superiore ai 16 milioni di euro. Sotto sequestro numerose proprietà dell’imprenditore, tra cui una villa in passato appartenuta ad Arturo Vidal, una decina di appartamenti nel resort Geovillage di Olbia, nonché alcuni ristoranti e bar del capoluogo torinese.

Di Burlò il gip di Torino, Giulio Corato, scrive che è pregiudicato anche se riabilitato ed è “in stretto contatto con un vertice dell’anima siciliana del sodalizio, e rapidamente apertosi ai nuovi soci calabresi…” e che appare “a oggi al centro di un’abnorme galassia di entità societarie a lui facenti capo e che appaiono scivolare con abilità estrema tra indagini giudiziarie, accertamenti amministrativi dell’Agenzia dell’entrate e segnalazioni di operazioni sospette, il tutto al fine di sottrarre all’Erario quanta più liquidità possibile”. Una “figura imprenditoriale” quella di Burlò “al crocevia dei rapporti tra le due anime” dell’organizzazione ed egli stesso, scrive il giudice, a capo di un’associazione a delinquere finalizzata “al riciclaggio, a reati fiscali e al reimpiego di capitali di provenienza illecita”.

Tags:

You Might also Like

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.