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CRONACA

Criticità sul territorio regionale per l’emergenza covid ma anche belle realtà positive: il caso Capri e l’assistenza alle donne gravide senza parate o riflettori. La lettera del Nursind a De Luca e Verdoliva

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L’emergenza coronavirus ha messo alla luce alcune criticità sul territorio regionale ma anche belle realtà positive tra cui Capri, dove in piena emergenza al Capilupi è stata e continua ad essere garantita l’assistenza alle donne in gravidanza e alle partorienti senza parate o riflettori. A evidenziare questo quadro a tinte fosche, fatto di situazioni negative e altre decisamente da esaltare, è Antonio Eliseo, esponente sindacale del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, che ha inviato una lunghissima nota al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e al Direttore Generale dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva.

“Da quando è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale per l’epidemia, il biocontenimento sembra aver registrato – sottolinea Eliseo – alcune criticità sul territorio regionale. Ci siamo trovati a non avere un piano pandemico con strategie condivise, abbiamo assistito allo svolgimento delle attività assistenziali con il ricorso ad inadeguati dispositivi di protezione individuale. C’è stato un ricorso limitato, confuso e tardivo all’effettuazione di tamponi pur fondamentale per assicurare lo spegnimento precoce di focolai infetti. I luoghi e i vettori di cura e soccorso sono assai verosimilmente diventati una delle prime vie di contagio mentre spesso i cittadini rimangono in isolamento. Abbiamo assistito ad una effettiva e reale prevenzione che non è andata oltre al ‘restate a casa’. Non ci esaltiamo, Presidente De Luca, all’apertura dei Moduli Covid , la nostra idea di sanità non si sposa con la sua. La nostra idea di sanità parte dalla Medicina Territoriale , dall’assistenza domiciliare a quella idea di integrazione Ospedale / Territorio, dai quei servizi territoriali dedicati alla fragilità, ai portatori di quella diversità che continua a pesare sulle famiglie , anche su quelle indigenti ed i nostri territori esprimono una profonda povertà”.

“E’ su queste dinamiche che andava misurata la sfida con un privato al quale senza paura di essere smentiti abbiamo avuto un sistema politico che ha oleato la cinghia di un privato famelico lasciando ad esso Servizi essenziali come le TIN. Pensi Presidente, c’è voluto la fase pandemica per l’apertura del Polo Materno Infantile all’Ospedale del Mare , sono stati necessari i contagi tra gli operatori, le loro morti per capire che bisognava abbattere la promiscuità e garantire i percorsi dedicati”, prosegue l’esponente del Nursind, che elenca una serie di criticità, per poi lasciare lo spazio alla storia positiva.

“Oggi, signor Presidente, la storia di sanità che ci piace ve la raccontiamo noi, è una di quelle storie senza riflettori ma piena di sostanza. Viene da un piccolo ospedale – sottolinea Antonio Eliseo nella nota a De Luca e Verdoliva – posto su uno dei territori più belli del mondo l’isola di Capri, un ospedale che aspetta ormai da anni una sua ristrutturazione, eppure  quell’ospedale una sua funzione la faceva, in quell’ospedale si nasceva, si operava , si veniva curati, si offriva ad una comunità un servizio , una assistenza che con grande professionalità veniva offerta. Da anni oramai quell’ospedale ha perso lentamente quei pochi servizi ai cittadini. Oggi esso è un ospedale vuoto con costi altissimi. Eppure Presidente in quel luogo una piccola ostetrica armata del solo amore per la sua gente e la sua professione ha rimesso in piedi in attività ambulatoriale per le donne gravide dell’isola che non avevano più punti di riferimento, seguite dalla piccola ostetrica che grazie alla rete che è stata in grado di costruirsi con le strutture ospedaliere in terra ferma indirizza le pazienti per il parto. Da gennaio ad oggi ha seguito tantissime donne che sarebbero state fagocitate dal privato. Questa è la Sanità che ci rende orgogliosi anche in tempo di Covid, nessuna parata, nessun riflettore ma solo voglia di sentirsi utile in contesto dove il diritto alla salute trova difficile applicazione. La piccola ostetrica ha solo dimostrato che si può fare Sanità anche nei territori disagiati, noi come Nursind se ce ne daranno la possibilità porteremo questa esperienza affinché dia la giusta valutazione a tutti quei operatori che sono donne e uomini del fare”, conclude Eliseo.

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