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CRONACA

Lavori interrotti da mesi: non trova pace il Molo Beverello. Servono le varianti al progetto, il timore è che resti un eterno cantiere a cielo aperto

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Il cantiere al Molo Beverello di Napoli è fermo da mesi, si allungano irrimediabilmente i tempi per la ripresa e l’ultimazione dei lavori destinati a dare un nuovo volto allo scalo portuale e al terminal degli aliscafi e dei jet di linea diretti a Capri, Ischia, Procida e Sorrento. Tutto tristemente e abbondantemente annunciato e previsto.

Della vicenda si occupa con un ampio reportage oggi il quotidiano Il Mattino che scrive: “Non è che il Beverello è semplicemente malridotto, la questione reale è che in questo momento il Beverello non c’è più: è ridotto a uno scavo con dieci centimetri d’ acqua appantanata, a un luogo senza dignità che sarebbe dovuto diventare bellissimo ma oggi è solo un cumulo di macerie. Anzi, parlare di oggi è sbagliato: il Beverello da mesi è ridotto a un cumulo di macerie e probabilmente lo sarà ancora per molti anni. L’anno scorso, di questi tempi, si celebrava l’avvio dei lavori con la consueta pompa magna che s’attiva in occasioni del genere: via le vecchie biglietterie nei container, nascerà una struttura innovativa di cemento piena di comfort e con una terrazza panoramica dalla quale guardare il mare: dicevano i protagonisti della vicenda, in testa il presidente (oggi uscente) dell’Autorità Portuale, Pietro Spirito. Da quel momento è successo di tutto, dopo una settimana dall’avvio dei lavori è esplosa la pandemia e il cantiere è rimasto bloccato fino alla fine di maggio; poi le operazioni sono riprese a rilento per via del contingentamento degli operai per limitazioni sanitarie; infine, a ottobre, scavando scavando, è venuto fuori l antico molo Borbonico e le operazioni sono state bloccate in quell’ area; come se non bastasse s’è manifestata pure la fonte della famosa acqua sulfurea che ha imposto un definitivo stop alle operazioni in attesa delle necessarie modifiche al progetto”.

Possibile che nessuno abbia pensato che qui sotto ci fossero i resti del molo Borbonico? Bastava dare un’occhiata a un quadro antico della città per scoprirlo. E ancora: possibile che nessuno ricordasse la presenza dell’ acqua sulfurea, suffregna che i nostri nonni ancora venivano a bere nelle mummarelle proprio in quest’ area?

Nessuno ci ha pensato, nonostante i lunghi tempi di gestazione dell’opera di restyling del molo degli aliscafi per le isole e per la costiera; sicché adesso bisogna attendere le varianti al progetto che dovranno passare al vaglio della Soprintendenza. Nel frattempo tutto è fermo, nessun operaio al lavoro, nessuna attività in corso nel cantiere che si è trasformato in un acquitrino puzzolente, nessuna manutenzione alla porzioncina di molo ancora a disposizione dei passeggeri.

Allo stato attuale è impossibile stabilire quali saranno i tempi di conclusione dei lavori. Al momento dell’apertura del cantiere la previsione era di quasi due anni: per l’ estate del 2021 la struttura sarebbe stata completata. In questo momento, oltre all’abbattimento delle vecchie biglietterie e allo scavo (interrotto) per le fondamenta, non è stato effettuato nessun altro tipo di intervento: è come se i lavori fossero iniziati due mesi fa. Sicché se si ricominciasse oggi, occorrerebbero altri due anni e si arriverebbe a gennaio del 2022. Ma siccome una riapertura del cantiere non è ancora prevista, non c’è nessuna ipotesi plausibile da mettere sul piatto.

Si tratta di realizzare una struttura di cemento armato alta quattro metri e mezzo e lunga 170 metri: all’interno ci sarà spazio per le biglietterie e per altri servizi (negozi e uffici). In cima è prevista una terrazza panoramica per osservare il mare e i mezzi in arrivo.

I lavori sospesi e il cantiere a cielo aperto rischiano di rappresentare un grave danno di immagine in vista della ripresa della stagione turistica. Come Napoli accoglierà i turisti che dovranno imbarcarsi per le isole? Per non parlare delle difficoltà per gli operatori della zona, i tassisti e i titolari attività di ncc.

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