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CRONACA

La barca affondata durante la regata, il racconto di uno dei naufraghi: “Ci siamo trovati in acqua nel sonno, siamo salvi grazie ai corsi di sicurezza”

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Una regata che tre velisti torinesi non dimenticheranno facilmente. Nella notte, poco prima delle 3, la loro barca Le Pelican, impegnata nella Regata dei Tre Golfi (partenza a Napoli e approdo a Capri via Ponza), affondata dopo una collisione con una bettolina, una nave con cisterne per l’approvvigionamento di acqua destinata alle isole. I tre torinesi sono gli ingegneri Stefano Gnech e Simone Perino Fontana oltre all’imprenditore Cristian Morasso, tutti del club Vela Torino.

“Abbiamo partecipato a questa gara – dice Stefano Gnech, lo skipper – come preparazione alla Fastnet Race, saremo gli unici italiani a partecipare alla famosa competizione inglese. C’erano condizioni di mare difficili quando ho visto la nave puntare verso di noi. Siamo riuscito a schivarla, tra le onde alte, ma il loro comandante probabilmente spaventato ha inspiegabilmente virato, speronandoci. Siamo finiti in acqua in quattro, io sono andato sotto ma sono riuscito a tagliare la vela per riemergere, altri tre dormivano e si sono svegliati in acqua”.

Tutto per fortuna andato per il meglio, non ci sono stati feriti. “Merito dell’equipaggiamento e dei corsi di sicurezza – spiega Gnech – che abbiamo seguito recentemente. A gennaio avevamo svolto un’esercitazione in cui ci siamo dovuti buttare in acqua vestiti: servito”.

Dalla stessa bettolina arrivato il salvataggio con la zattera, mezz’ora di operazioni per il mare grosso, ma alla fine tutti i sette membri della Le Pelican sono stati salvati e portati a Napoli. Gnech ora sorride: “Con noi anche due ragazzi giovani spaventatissimi e un medico di Ravenna alla sua prima regata: voleva spezzare la routine del suo lavoro, ha detto che tornerà serenamente alle operazioni chirurgiche”.

(fonte: torino.corriere.it)

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