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CRONACA

Lavori pubblici, troppi affidamenti diretti e senza rotazione: l’anticorruzione accende i fari su Capri

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Pesante bacchettata al Comune di Capri da parte dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, che ha acceso i fari su ben 158 appalti per lavori pubblici affidati, tra il 2018 e il 2020, in maniera diretta, ravvisando “presunte varie irregolarità”.  Mancata programmazione, troppi affidamenti diretti, uso improprio della somma urgenza, mancato rispetto del principio di rotazione: questi i principali rilievi mossi dall’Anac. E’ stata proprio l’Autorità nazionale, che ha compiti di prevenzione della corruzione nella pubblica amministrazione italiana, attuazione della trasparenza e vigilanza sui contratti pubblici, a fare un resoconto della propria attività su Capri attraverso un comunicato diffuso in rete.

“Il Comune di Capri, in Campania, ha violato i principi di libera concorrenza, non discriminazione, trasparenza, economicità e rotazione degli affidamenti previsti dal codice appalti. È quanto emerso dalla vigilanza effettuata da Anac sulle attività di affidamento dei lavori pubblici nel periodo 2018-2020”, si legge nella nota.

MANCATA PROGRAMMAZIONE. Tra le irregolarità segnalate dall’Autorità nella nota del presidente del 16 marzo 2022, la “evidente mancata programmazione della attività di manutenzione”: il Comune infatti ha estremamente parcellizzato gli appalti di lavori di manutenzione affidando direttamente a singoli soggetti o tramite affidamenti di somme urgenze o tramite procedure negoziate, anche per importi inferiori a 40mila euro.

TROPPI AFFIDAMENTI DIRETTI. La percentuale di affidamenti diretti di lavori è assai significativa: 48 nel 2018, 63 nel 2019, 47 nel 2020. Con adeguata programmazione, invece – rileva Anac – il Comune avrebbe potuto porre in essere procedure pubbliche (negoziate o aperte) anche pluriennali garantendo la funzionalità degli impianti comunali. Invece la mancata costante attività di manutenzione da parte del Comune ha comportato, anche in assenza di eventi imprevisti, crolli di muri di contenimento, cedimenti della pavimentazione stradale, dissesti, distacchi di costoni, rottura di tombini, infiltrazioni nelle scuole, con evidenti disagi per la popolazione.

USO IMPROPRIO DELLA SOMMA URGENZA. Per Anac inoltre c’è stato anche un utilizzo “improprio e distorto” della procedura della somma urgenza: il comune di Capri infatti vi ha fatto ricorso per lavori riconducibili all’incuria e al degrado (infiltrazioni, distacchi di intonaco, risanamento di aule, dissesti dei muri) e non, come stabilisce la legge, a pericoli causati da eventi imprevedibili. Sul tema, l’Autorità, in più occasioni, ha espressamente chiarito che risulta illegittimo far ricorso alle procedure di somma urgenza nel caso in cui l’urgenza sia causata da comportamento “colpevole” dell’amministrazione, che, pur potendo prevedere l’evento, non ne abbia tenuto conto e non ne abbia valutato i tempi tecnici necessari a intervenire.

MANCATO RISPETTO DEL PRINCIPIO DI ROTAZIONE. Durante l’indagine infine è emerso anche il mancato rispetto del criterio di rotazione degli inviti per l’affidamento dei contratti: tale criterio, ricorda Anac, serve a garantire l’effettiva possibilità di partecipazione alle micro, piccole e medie imprese, ed evitare lo stabilizzarsi di rendite di posizione in capo ad alcuni operatori, cui possono derivare vantaggi dalle informazioni acquisite durante il pregresso affidamento.

L’intervento dell’Anticorruzione è stato aperto 12 novembre 2020 ma ci sono voluti ben 13 mesi per avere tutti gli incartamenti richiesti. «Dopo una serie di solleciti e richieste di proroga, il 6 dicembre 2021, il Comune, con oltre un anno di ritardo, riscontrava quanto richiesto dal competente ufficio», osserva l’Authority. E dalla documentazione, fanno notare gli uffici guidati dal presidente Giuseppe Busia, si riscontra «una mancata programmazione della attività di manutenzione» poiché il Comune ha «parcellizzato gli appalti di lavori di manutenzione affidando direttamente a singoli soggetti ovvero tramite affidamenti di somme urgenze anche per importi inferiori ad euro 40mila».

In conclusione, scrive il presidente dell’Anac Busia nell’atto inviato nei giorni scorsi al Comune di Capri e al responsabile dell’ufficio tecnico settore lavori pubblici, “si ritiene la non conformità delle procedure in analisi ai disposti di cui agli artt. 21, 30, 35, 36 e 163 del D.lgs. 50/2016, in quanto lesive dei principi di libera concorrenza, non discriminazione, trasparenza, economicità e rotazione degli affidamenti, nei termini di cui in motivazione. In base a quanto sopra esposto, ed in attuazione del relativo deliberato consiliare in data 9 marzo 2022, si comunica la definizione del presente procedimento, con invito a voler tener conto per il futuro di quanto specificatamente dedotto e rilevato nella presente comunicazione in vista di un adeguato e puntuale rispetto della normativa di settore”.

Il caso passa ora all’attenzione della Corte dei Conti.

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