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Anche Capri protagonista di “Campania – Regno dell’archeologia”, la nuova guida di Repubblica

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Da qui, sospeso tra cielo e mare in una dimensione quasi onirica, tutto doveva sembrargli a portata di mano. E vi trascorse, non a caso, undici anni della sua vita, gli ultimi, dal 27 al 37 dopo Cristo. Governando da remoto, come si direbbe oggi. Con le tecnologie dell’epoca: un faro per le comunicazioni ottiche, una flotta pronta a salpare. A qualsiasi ora del giorno e della notte.

Perché, come ha scritto il celebre storico inglese Richard Newbury, “l’imperatore Tiberio governava da Capri quel mondo antico di cui il Mediterraneo era il ‘centro’, libero di realizzare qualsiasi capriccio della sua immaginazione, avendo la certezza fisica di essere il vero padrone di tutto ciò su cui il suo sguardo poteva spaziare”.

Inizia così il racconto dell’itinerario suggerito per esplorare la Capri archeologica, tra quelli più suggestivi della nuova Guida di Repubblica ‘Campania – Regno dell’archeologia’, il volume che, in oltre 300 pagine, conduce i lettori sui luoghi della storia, da Paestum a Pompei, dai Campi Flegrei a Velia, da Ercolano al Cilento, fino a Sannio, Irpinia e provincia di Caserta, insieme alla Costiera Sorrentina, alla Costa d’Amalfi e alle isole di Ischia, Procida e – per l’appunto – Capri.

La Guida sarà disponibile in edicola (12,00 euro più il prezzo del quotidiano) e online sul sito Ilmioabbonamento.it dal 25 ottobre e subito dopo in libreria e online su Amazon e Ibs.                                                             

Un prezioso articolo del giornalista Luigi Vicinanza apre il volume: «Dove è nato il mito di Occidente? “In fondo al mare, verso la notte”, canta Omero nell’Odissea per indicare ai naviganti la rotta occidentale. Verso nuovi mari, nuove terre, nuove avventure. Lì dove cala il sole si aprono orizzonti inesplorati. E si invocano riti propiziatori. Eccole dunque innalzarsi possenti verso il cielo le 50 colonne del tempio di Hera, la materna Giunone romana». A seguire, il lungo racconto inedito di Maurizio de Giovanni intitolato “La presentatrice del tempio” è ambientato nel Macellum di Pozzuoli, il cosiddetto Tempio di Serapide, nei Campi Flegrei.

Il capitolo degli itinerari d’autore invece svela i luoghi archeologici amati da grandi personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura, dall’Irpinia di Franco Arminio alla Pompei di Pappi Corsicato, dalla Ercolano di Iaia Forte alla Cuma di Vincenzo Salemme, fino agli scavi e ai musei amati dal divulgatore scientifico Mario Tozzi, mentre un focus ad hoc è dedicato al cineturismo nei siti archeologici campani, in un viaggio tra i set che hanno avuto la storia come scenografia d’eccezione.

“Volti e Storie” è la sezione che raccoglie le interviste a tredici protagonisti dell’archeologia campana, partendo dai direttori e direttrici dei parchi archeologici e di altre importanti istituzioni della regione: Gabriel Zuchtriegel (Pompei), Paolo Giulierini (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), Tiziana D’Angelo (Paestum e Velia), Francesco Sirano (Ercolano), Fabio Pagano (Campi Flegrei), Ida Gennarelli (Capua), Ugo Picarelli (Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico), Rosario Santanastasio (ArcheoClub d’Italia), Felice Pastore (Gruppo archeologico salernitano), insieme a studiosi e accademici del settore come Carlo Rescigno, Rossana Valenti, Giovanni Brizzi, Cristiana Barandoni.

La Guida poi conduce i lettori per mano in ognuno dei siti archeologici della Campania, dai più celebri alle perle nascoste di un mosaico di bellezza spesso sconosciuto, attraverso un totale di 52 articoli. Ecco quindi, ad esempio, l’area archeologica di Pompei esplorata passo passo, i sotterranei della città di Napoli, la Villa Jovis e i fortini di Capri e i Bagni della Regina Giovanna a Sorrento, e ancora la Villa dei Papiri di Ercolano, il parco sommerso di Baia, il museo nazionale di Paestum con la Tomba del Tuffatore, l’area di Velia, i siti di Cimitile e la grandiosità di Santa Maria Capua Vetere. Senza dimenticare la Valle del Sarno, Benevento e il Sannio, l’Irpinia con località simbolo come Atripalda, Ariano Irpino e Avella.

“Storia e Sapori” è il capitolo del volume che si apre con un lungo e appassionato articolo a firma di Marino Niola, che propone un’inedita lettura dell’archeologia campana attraverso lo sguardo dell’antropologia. Prosegue poi con l’intervista al pizzaiolo Franco Pepe, sulle origini della pizza, e con il focus sul legame tra il vino e gli antichi Romani, arrivando fino ai giorni nostri con il racconto delle vigne all’interno dei parchi archeologici.

«Quando si parla di impero romano, quando si vuole esplorare uno stile di vita, quando si vuol toccare con mano il fascino delle pietre antiche, del tufo, degli affreschi, dei mosaici, quando si vuol capire l’atmosfera delle domus, quando si vuole dare un senso più largo alle agorà, alla complessa organizzazione commerciale e artigianale di duemila anni fa, quando si vuol rimanere sbalorditi di fronte ad una sorta di istantanea del passato, quando si vuole allargare l’orizzonte e arricchire le proprie conoscenze su un mondo che ancora adesso affascina e meraviglia, allora bisogna arrivare in Campania», scrive il direttore delle Guide di Repubblica, Giuseppe Cerasa, nella sua introduzione al volume; mentre il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nella sua prefazione, aggiunge: «Questa guida racconta la ricchezza unica al mondo del nostro patrimonio archeologico, ed è un utile strumento per le centinaia di migliaia di turisti che ogni anno vengono a scoprire affascinanti itinerari che solo la nostra regione è in grado di offrire».

Ma la Guida non rinuncia alla sua vocazione enogastronomica, e allora ecco che ogni itinerario storico, culturale e archeologico è arricchito dai consigli su dove mangiare, dove dormire e dove comprare, grazie alle schede che segnalano gli indirizzi d’eccellenza del territorio, per un totale di 239 ristoranti e pizzerie, 90 luoghi del gusto e 86 b&b, hotel e dimore di charme.

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