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Come evitare che le microfibre rilasciate dai lavaggi dei tessuti sintetici finiscano in mare: ricerca del Cnr presentata a Capri

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Un microfilm di materiali naturali o polimeri biodegradabili per isolare i capi di abbigliamento ed evitare che le microfibre rilasciate dai lavaggi dei tessuti sintetici finiscano nei mari. Questa una delle ricerche presentate a Capri nella tre giorni della Conferenza Internazionale sull’Inquinamento da Microplastiche nel Mar Mediterraneo, organizzata dall’Istituto per i polimeri, compositi e biomateriali del CNR, che ha sede a Pozzuoli, in provincia di Napoli. La tre giorni ha richiamato sull’isola decine di studiosi da tutto il bacino del Mediterraneo, per fare sintesi sui vari studi sull’impatto delle microplastiche che ormai vengono riscontrate in tutto l’ambiente marino, dal plancton ai pesci, ai frutti di mare e perfino nel sale, tutti prodotti destinati al consumo umano.

“Lavoriamo sulla ricerca -spiega Cristina Cocca, ricercatrice del CNR – ma anche sulle possibili soluzioni e puntiamo a creare un network per combattere l’invasione di microplastica puntando prima di tutto sulla prevenzione”.

Proprio sulla prevenzione della diffusione di particolari polimeri ha lavorato il CNR a Pozzuoli: “Siamo attivi dal 2014 -spiega Cocca – su questo tema con il progetto Life finanziato dall’Ue per valutare il problema e cercare soluzioni. Abbiamo studiato il rilascio dei tessuti sintetici nelle lavatrici domestiche e nei sistemi di lavaggio industriale con delle aziende molto sensibili al tema ambientale. Dalle lavatrici di casa il rilascio è molto forte e per questo abbiamo cercato di studiare un sistema per evitare la dispersione che avviene anche solo con il lavaggio in acqua e aumenta a seconda dei detergenti che si usano”.

E un sistema c’è. Si tratta di una sorta di isolamento del singolo capo di abbigliamento: “Siamo un istituto principalmente di chimica – spiega Cocca – e abbiamo sviluppato degli strati sottili di tessuto di materiale naturale o con polimeri biodegradabili che li proteggano il vestito durante il processo di lavaggio. Abbiamo riscontrato una riduzione del rilascio di microparticelle di tessuto dell’80-90%. La creazione del sottilissimo strato non dà a chi indossa il capo una sensazione di tessuto di plastica ma è molto efficace nella protezione”.

La sperimentazione sta ora proseguendo con alcune aziende tedesche, per arginare un problema che riempie i mari di poliestere, polipropilene, poliammide, e tessuti misti di poliestere e cotone, praticamente tutti i tessuti che vengono indossati normalmente.

La conferenza di Capri si concluderà domani con una sessione pomeridiana dedicata alle strategie per pulire il mare dalle microplastiche, materiali difficilissimi da rimuovere, e con le conclusioni affidate a Maurizio Svella dirigente della ricerca portata avanti dal CNR di Pozzuoli, e Maurizio Peruzzini, direttore del dipartimento di Scienze Chimiche e tecnologie dei materiali del CNR.

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