Questo matrimonio a Capri non s’ha da fare. Il vescovo irremovibile: “Molti pensano alla location e non alla sacralità”. La coppia, delusa, valuta ora Ravello

Nozze negate a Capri tra cittadini stranieri: nonostante proteste e polemiche il vescovo Francesco Alfano della diocesi di Sorrento e Castellammare di Stabia è irremovibile. E ribadisce la sua posizione in una dichiarazione resa oggi al Corriere del Mezzogiorno. «La normativa sui matrimoni – afferma monsignor Alfano – l’abbiamo pensata a partire dalle esigenze delle nostre comunità che sono oggetto di attenzione ma anche e soprattutto in una prospettiva di rispetto pastorale. È chiaro che offriamo ospitalità a tutti. Si tratta di restrizioni che avevo già trovato all’inizio del mio incarico e che abbiamo provato ad allargare per accogliere tutti i fedeli». «Ci siamo resi conto che il senso del sacramento si era un po’ perso – sottolinea il vescovo – molti di quelli che chiedono di unirsi in matrimonio da noi pensano solo alla bellezza del luogo e non alla sacralità del momento».

Abbandonato quasi del tutto il sogno caprese dopo il diniego del vescovo, il figlio di Paolo Orlandi, benefattore italoamericano molto noto sull’isola, e la futura consorte starebbero ora pensando – secondo quanto riferito dal loro legale – di dirottare le nozze in Costiera Amalfitana, dove è possibile per i forestieri contrarre matrimonio senza le rigide prescrizioni imposte per Capri. Tra le possibili location c’è Ravello. La decisione definitiva, però, non è ancora stata presa. La querelle era nata per il no alle nozze capresi per i due giovani, rei di non possedere i requisiti richiesti per ottenere la dispensa e sposarsi con rito religioso nella chiesa della Piazzetta: colpa di vecchie regole mai abolite.

Un avvocato, amico della coppia, ha preso a cuore la vicenda ed ha chiesto perfino l’intervento di papa Francesco. Per ora senza esito.