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CRONACA

Chiusi la maggior parte dei bar e dei ristoranti di Capri, esercenti affiggono cartello “Io resto a casa”. Ma continua lo sbarco “selvaggio” di operai pendolari sul porto

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La maggior parte dei bar e dei ristoranti dell’isola di Capri hanno deciso di sospendere le attività per prevenire e limitare la diffusione di contagio da coronavirus. Alcuni esercenti avevano già adottato questa misura nei giorni scorsi, altri invece l’hanno presa da oggi o hanno deciso di prolungare la pausa invernale. “Io resto a casa, ci sentiamo responsabili per noi e per voi” si legge sui cartelli affissi all’esterno di alcuni bar. Nessun bar è aperto in Piazzetta e nelle zone limitrofe. C’è chi legittimamente invece ha deciso di continuare per offrire un minimo di servizio alla cittadinanza, garantendo l’apertura dalle 6 alle 18 come da prescrizioni di legge e senza assembramenti. Appare un paradosso e un controsenso invece l’arrivo di centinaia di pendolari, per lo più operai, artigiani e liberi professionisti, da Castellammare di Stabia, Sorrento e Napoli, “ammassati” soprattutto nelle basi di sbarco sull’isola senza il rispetto delle minime condizioni di sicurezza. 500 persone sono sbarcate stamattina sull’isola con le prime corse e controllo della temperatura ancora inesistente a Castellammare, malgrado i solleciti il presidente della Regione Vincenzo De Luca non ha istituito nessuna postazione sul porto stabiese.

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