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La proposta: partire da un “modello Capri” per guardare in faccia alla ripresa che bisogna costruire e rendere l’isola sicura ed accogliente

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Per la ripresa, per la fase 2, il gruppo consiliare CapriVera pensa a creare un “Modello Capri”, affidandosi a esperti e tecnici. La proposta è stata lanciata oggi dal movimento politico di opposizione, che sull’argomento attraverso il capogruppo Roberto Bozzaotre ha inviato una nota al sindaco Marino Lembo. Questo il comunicato diffuso da CapriVera per illustrare l’iniziativa.

“La fase 2 sarà la fase della convivenza col virus.

Una fase in cui, seppur non abbiamo ancora vinto la battaglia, dovremo far ripartire le nostre attività e, con esse, il nostro sistema turistico.

Sarà difficile, fronteggeremo dei numeri sicuramente diversi, ma dobbiamo provarci.

Nell’attesa che la Regione ci darà (a breve) le linee guida per l’operatività delle strutture, a Capri non possiamo stare con le mani in mano.

Tanto più se, come isola, rappresentiamo un modello di turismo a cui tutto il mondo guarda e guarderà con grande interesse.

In questi giorni alcuni imprenditori hanno avanzato delle proposte.

Sono stati tentativi che, al di là del loro specifico contenuto, hanno avuto il grande merito di rialzare lo sguardo e indicare una possibile via di uscita.

Ecco: dobbiamo proseguire in questa strada, affiancando alla buona volontà dei singoli imprenditori una squadra di tecnici e professionisti della materia che, partendo dalla conoscenza del territorio e delle norme che si stanno adottando, proponga un “Protocollo Capri” valido per la nostra isola.

Un insieme di regole che, partendo dalle basi scientifiche che abbiamo, possa indicare un insieme di comportamenti corretti (dalle modalità di controllo all’imbarco a quelle di trasporto dei bagagli sull’isola ecc.) che renda il nostro territorio, non solo più sicuro di altri, ma anche accogliente per gli ospiti che verranno a visitarci.

Siamo chiari e onesti: questo lavoro non possono farlo gli amministratori locali, con tutta la buona volontà.

E non possono farlo da sole le categorie produttive. Né i singoli imprenditori.

Bisogna costituire, a strettissimo giro, una struttura tecnica ristretta che proponga una soluzione calata sulla nostra isola e sulle sue specificità, e affianchi l’Amministrazione, e le singole categorie produttive, nell’individuazione di soluzioni concrete.

Nel giro di poche settimane potremmo proporre un modello con cui poter comunicare al mondo: Capri c’è, è pronta e lo è in tutta sicurezza.

Gli effetti a livello comunicativo potrebbero essere enormi.

Ciò detto, ricordiamo che sin dall’inizio di questa emergenza, abbiamo offerto la nostra totale collaborazione e abbiamo presentato idee concrete per sostenere nell’arco di 12 mesi tutti coloro che soffrono e che non avranno un lavoro.

Oggi lanciamo questa nuova proposta.

Per alzare lo sguardo e guardare in faccia alla ripresa che dobbiamo costruire.

Anche in questo caso non c’è altro tempo da perdere”.

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