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POLITICA

Un reddito di salute per colmare il gap nell’accesso alle cure tra Nord e Sud: la proposta dal forum EuraProMez di Capri

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I temi del Sud sono stati affrontati a 360 gradi e nelle sue molteplici sfaccettature nel forum dal titolo “Mezzogiorno d’Italia: ultima spiaggia” che, nell’intero weekend, ha tenuto banco al Centro Caprense Ignazio Cerio, con un parterre qualificato di relatori.

Sono “cambiamenti epocali” quelli cui si sta assistendo in questa fase. Cambiamenti che riguardano i “sistemi economici, sociali, la politica, nazionali e internazionali”. In questo contesto, per Vincenzo Scotti, presidente della Fondazione Link Campus University, “riproporre il tema del Mezzogiorno è fondamentale”. In occasione del forum “Mezzogiorno d’Italia: ultima spiaggia”, organizzato a Capri da EuraProMez, associazione nazionale per il progresso del Mezzogiorno d’Europa, insieme a Retecapri, con la collaborazione scientifica della Fondazione Economia Tor Vergata presieduta da Luigi Paganetto e il patrocinio della Regione Campania, l’ex Guardasigilli ha evidenziato che: “L’Italia ha ancora una grande riserva nel Sud per lo sviluppo del Paese”. Le nuove sfide, ha aggiunto Scotti, richiedono un “costante adeguamento della vita sociale, economica, culturale, politica”, perché “siamo in uno spazio enorme”, all’interno del quale l’Europa intera “deve misurarsi con i Paesi emergenti”.

Tra i numerosi argomenti affrontati quello della sanità, il gap nell’assistenza sanitaria tra Nord e Sud che parte già dalla nascita. Marco Vecchietti, amministratore delegato e direttore generale di Rbm Assicurazione salute Spa, ha suggerito, per ripianare la differenza nell’accesso alle cure e nella possibilità stessa di curarsi, di pensare a “redditi di salute più che a redditi di cittadinanza”. “La necessità è di portare risorse aggiuntive – ha spiegato – e provare a fermare la migrazione sanitaria tra aree del Paese”. Il “reddito di salute” comporta, secondo la proposta avanzata nel corso del dibattito, “l’attivazione di un pilastro di welfare supplementare che abbia il supporto delle istituzioni, tenendo conto che assistenza famiglie e tutela della salute sono tra i principali compiti che hanno”. Una proposta che va approfondita, pensando a un “sistema complementare a quello pubblico”, per Pasquale Dell’Aversana, presidente di EuraPromez. Bisogna, cioè, fare in modo che, “venga a crearsi un secondo pilastro, complementare e integrativo rispetto a quello pubblico”. Un “pilastro” al quale possano rivolgersi “i redditi più alti, attraverso la deducibilità fiscale”. In questo modo, si andrebbero a liberare quote di fondi nazionali di cui “le fasce di reddito più basse possono usufruire”. “Può diventare anche un modo per esercitare in maniera concreta il diritto alla salute, garantito dalla Costituzione – ha concluso Dell’Aversana – in maniera tale che può avere certezza di accesso alle cure chi magari non ha lavoro e rischia di dover pagare in proprio le cure sanitarie o di rivolgersi al pubblico di cui, purtroppo, si conosce la lunghezza delle liste d’attesa”.

A fare gli onori di casa al forum è stato Costantino Federico, editore di Retecapri, che intervistato per l’instantmagazine diffuso nel corso del convegno, ha ribadito come l’appuntamento caprese dell’Aprom (ora EuraProMez), giunto alla tredicesima edizione, abbia fornito spunti interessanti di dibattito sotto il profilo generale politico con una dimensione che si è estesa dal Mezzogiorno d’Italia all’intero Mediterraneo. “Retecapri, la storica emittente che nel Mezzogiorno ha piantato ben salde le sue radici, per poi mettere in moto il processo di crescita e di espansione, accompagnerà, speriamo per molti anni ancora, questa iniziativa che tra le altre cose vuole contribuire in maniera pratica al miglioramento dei rapporti tra quei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Capri è stata al centro del mondo per tanti motivi nella sua storia e continuerà ad esserlo”.

 

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