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L’immagine di un notissimo pescatore caprese sulla copertina di un romanzo ambientato a Pompei

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È uscito in questi giorni il romanzo “Il tempo in cui i galli iniziano a cantare” di Renata Rusca Zargar, pubblicato da Amazon.

Si tratta della storia di una ricca e affascinante fanciulla romana di Pompei, Nonia Minor, che si innamora di uno schiavo. È il 79 d.C. Lo schiavo Aeris, nome che significa di bronzo, è il fattore della villa rustica della famiglia Nonia, nei dintorni di Pompei, un valente tuttofare, esperto di agricoltura, colto, amante della poesia. È anche un capace pescatore, ma si sa, sono tempi in cui pescare è più facile per la purezza e ricchezza del mare campano. L’eruzione del Vesuvio seppellirà completamente Pompei con le sue ricchezze e la sua vita animata e felice.

Forse, non riuscirà, però, a seppellire i due giovani coraggiosi: qualcosa succederà proprio nelle ore del mattino, quelle in cui i galli iniziano a cantare!
Enrico della Rocca, detto il pescatore milanese, che vive da anni nell’ammaliante isola di Capri e ha fatto della pesca la sua grande passione, ha prestato la sua immagine per la foto di copertina.

Tra l’altro il della Rocca fa parte, fin dalla fondazione, del Consiglio direttivo dell’Associazione caprese no profit  “L’Amo di Capri” (https://www.facebook.com/amodicapri/) che si batte per il recupero e la conoscenza delle antiche tradizioni di pesca campane e per la salvaguardia del mare e dei suoi abitanti. L’Amo di Capri si rivolge agli adulti e ai bambini, organizza incontri, gare di pesca e solidarietà tra i pescatori. Lo scopo è di  vivere tutti in un pianeta migliore.

Un estratto dalla sinossi del libro:

“Avevano portato un po’ di uva per la merenda e, scherzando, Minor aveva attaccato qualche acino all’amo e l’aveva buttato in acqua. In un attimo, la lenza aveva preso a tendersi e sembrava che ci fosse attaccato qualcosa di grosso!

Tra le risate entusiaste di Minor, Aeris l’aveva aiutata a tirare a terra uno storione, a occhio, di dieci libbre abbondanti.”

 “Quasi davanti alla porta d’ingresso, un’ombra scura le si era parata dinanzi. L’aveva presa per le braccia rudemente, spinta contro il muro e abbracciata appassionatamente.

-Perdonami, non ho saputo resistere. Non riesco a stare senza di te. Odio vederti soffrire e mi odio per esserne la causa. – […]

-Perché non sei più venuto ai nostri appuntamenti?

-Avevo deciso di non vederti più, almeno in privato. So bene che non ci può essere nulla tra di noi, è inutile fingere questa amicizia.”

https://www.amazon.it/dp/B08GLW8X73?ref_=pe_3052080_397514860

 

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