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CRONACA

Una sola ostetrica all’ospedale di Capri, il Nursind chiede l’intervento del Prefetto: “La carenza di personale sta provocando emergenza al Capilupi”

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“Presso il Presidio Ospedaliero Capilupi di Capri la carenza di personale con profilo ostetrico sta determinando una vera e propria emergenza. Tutt’ora è presente una sola ostetrica per sole 6 ore di servizio. Ridurre l’organico ad una sola ostetrica significa non solo l’abbassamento dei Lea, e la chiusura di un servizio essenziale come quello ostetrico alle donne dell’isola, ma non garantire alle donne una continuità assistenziale nelle 24 ore”. E’ quanto denuncia l’organizzazione sindacale Nursind in una nota, firmata dal segretario regionale Antonio Eliseo, inviata al Prefetto di Napoli, ai sindaci di Capri e Anacapri e al presidente nazionale Fnpo.

“Si ricorda a chi legge per competenza – sottolinea Eliseo – che non è semplice chiudere o ridurre una attività assistenziale in un Presidio Ospedaliero. La Delibera di Giunta Regionale 170/2007 al punto sospensione della attività di erogazione della prestazione recita: Il realizzarsi di situazioni che oggettivamente impediscono l’erogazione di una prestazione (guasto macchina, indisponibilità del personale), rappresenta un evento che può verificarsi in un qualunque contesto. Gli eventi che impediscono l’erogazione della prestazione sono imprevedibili, relativamente al momento in cui avvengono. Ma sono prevedibili come situazioni potenziali (l’Azienda era a conoscenza della carenza di personale). Le Aziende devono individuare le soluzioni per superare la contingenza e garantire la continuità del servizio.
L’interruzione dell’erogazione può avvenire solo per gravi e giustificati motivi ed in ogni caso deve essere effettuato nelle seguenti regole”.

“La regolamentazione della sospensione della attività di erogazione deve essere esplicitamente prevista – continua l’esponente sindacale – in un documento aziendale che, previa consultazione dei rappresentanti degli utenti, deve definire e approvare le procedure. La sospensione della attività non può avvenire senza l’autorizzazione della Direzione Aziendale. La Direzione Generale deve informare la Struttura Commissariale che a sua volta deve informare il Ministero della salute nelle forme e nei termini che verranno indicati ogni evento di interruzione delle attività di prenotazione o di ricovero o di intervento deve essere registrati con modalità di prestazione sospese”.

Il documento del Nursind così prosegue: “Alla luce di quanto esposto dalla delibera di Giunta, ci domandiamo come mai la Asl Na 1 Centro non si sia attivata per consentire una continuità assistenziale in un Presidio Ospedaliero come il Capilupi posto su un territorio riconosciuto come zona disagiata? Ci chiediamo come mai la Direzione Generale della Asl pur in presenza di un atto Deliberativo n. 634 del 29/Giugno/2020 avente come oggetto utilizzazione graduatoria n.7 unità -avviso di mobilità regionale e interregionale per soli titoli, per la copertura a tempo indeterminato di 7 posti di cps- ostetrica, non dia atto allo scorrimento della graduatoria? Molte sono le incongruenze che si rilevano in questa vicenda che presenta dei rischi seri per la comunità Caprese e questi rischi oggi sono tangibili in un territorio dove non sempre, anche per condizioni meteo marine avverse, la continuità territoriale può essere messa in discussione. Il pensiero del Nursind non si sposa con queste incongruenze. Le Aziende in generale ma quelle Sanitarie in particolare hanno l’obbligo di programmare, pianificare e adottare tutte le procedure per erogare salute. Queste quattro fasi in questa Azienda rispetto ad una problematica rilevante sono purtroppo mancate”.

“Adesso ci aspettiamo che l’illustrissimo Sig.Prefetto ci convochi unitamente ai Sindaci e all’azienda per ricercare le dovute soluzioni per evitare eventi avversi”, conclude Eliseo.

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