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CRONACA

La lettera: “Pensiamo già da ora alla stagione turistica 2021 di Capri”

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Si è da poco conclusa una stagione turistica oltremodo dura e difficile che ha penalizzato tutti in maniera più tangibile di quanto le pur negative previsioni lasciavano immaginare; credevamo di essere fuori dal tunnel, ma purtroppo non è ancora così, tutt’altro; il futuro è ancora molto incerto e preoccupante.
Le domande che sarebbe il caso di porsi già da ora, sono: come affrontiamo la stagione turistica 2021? con quali prospettive? quali possono essere gli scenari e il contesto che ci attende? cosa possiamo fare?
Due sono le alternative che ci si pongono; attendere e subire gli eventi, affrontando la nuova stagione adeguandoci alla meglio alla situazione che si presenterà dalla riapertura in poi (analogamente a quanto accaduto nella stagione 2020 quando però non avevamo scelte, alternative e possibilità diverse) oppure attivarci per cercare di farci trovare più pronti e meno impreparati.
Almeno due considerazioni sono opportune:
-la prima è che questa volta non siamo presi del tutto alla sprovvista. Abbiamo una prima e significativa esperienza alle spalle, possiamo quindi orientarci in modo più rapido ed efficace rispetto alla prima volta, sia da un punto visto psicologico che da un punto di vista professionale. Abbiamo ormai preso una buona confidenza con gli strumenti digitali e informatici; fare videoconferenze e webinar non ci spaventa più, è diventato quasi ordinario, così come nel frattempo dovremmo aver fatto l’upgrade degli strumenti tecnologici.
-secondo aspetto, abbiamo tempo disponibile per fare il punto della situazione e per cercare di pianificare in modo strategico il 2021 che verrà, ricorrendo anche al qualche supporto esterno. Normalmente è proprio in un periodo di rallentamento dell’attività (noi abbiamo deciso siano ben cinque lunghi mesi di fermo pressoché totale) che si lavora ai budget, agli obiettivi, alle strategie da mettere in campo per l’anno successivo.
Per tutta una serie di ragioni che finora hanno caratterizzato il sistema produttivo e “culturale” isolano, si tratta di attività che ciascuno credo faccia nel proprio ristretto ambito ma che, come sarebbe opportuno e conveniente per tutti, disdegniamo di fare insieme, a livello di sistema turistico isolano.
La realtà ci impone un deciso cambiamento e un diverso approccio; sarebbe questa la volta buona per sedersi a tavolino per ragionare e almeno tentare di pianificare davvero con grande attenzione un anno, il 2021, che dovrà rilanciare questo complicato 2020; una replica di quest’ultimo sarebbe davvero drammatica.
Inutile dire che proprio qui iniziano le difficoltà; bisogna superare infatti la nostra consolidata incapacità di discutere insieme problematiche comuni e giungere a soluzioni condivise. Chi prende l’iniziativa e sollecita e organizza il “tavolo”? qualcuna o come sarebbe auspicabile tutte insieme, le Associazioni di categoria imprenditoriali dell’isola i cui Associati sono più direttamente coinvolti e penalizzati, quelle stesse che sarebbe ora riprendessero la scena facendo valere il proprio ruolo, la propria presenza e la propria autorevolezza ma che finora non hanno posto neppure alla discussione la problematica raccogliendo le istanze e le eventuali proposte di una platea di Soci che da parte loro neppure sentono la necessità di sollecitare una iniziativa del genere? gli evanescenti e sfuggenti Assessorati al Turismo dei due Comuni che finora sono venuti meno alla parte qualificante della loro funzione, ritagliandosi ruoli del tutto marginali e per i quali sarebbe il momento e l’occasione per dare segni di vitalità e conferire al loro ufficio, senso e contenuto che ne giustifichino e ne accreditino la loro stessa esistenza? la stampa locale che si limita a fare cronaca e rifugge dall’altro ruolo che le compete, di fungere da stimolo ponendo alla pubblica opinione, notoriamente apatica, questioni importanti e di interesse comune, perseguendole poi con la necessaria determinazione, ripetitività e costanza?
E’ superfluo ripetere che, come sempre a vincere sarà chi saprà adeguarsi al cambiamento in modo rapido e con lo spirito giusto. Siamo di fronte ad una nuova realtà che il Covid19 ha fatto emergere, una realtà allarmante e di per sé difficile da prevedere, che cambia continuamente, molto più selettiva e severa, ma portatrice anche di opportunità, non per tutti ma sicuramente per chi saprà e vorrà coglierle. Nel nostro comune interesse, ritengo che si abbia il dovere di provarci.
Viceversa è molto probabile che a marzo prossimo, quando è troppo tardi per qualsiasi tipo di intervento ed iniziativa, ci troveremo a recriminare e a rammaricarci e come al solito, a commiserarci.
Mi auguro che sull’argomento si voglia sollecitamente iniziare ad operare o quantomeno si apra un dibattito.

Guido Gargiulo

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