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CRONACA

L’Associazione Pendolari Isola di Capri: “Nlg ha cancellato dall’inizio di gennaio il 50% di corse fondamentali”. L’Unione Nazionale Consumatori: “Leso il diritto alla mobilità, intervengano le istituzioni”

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Collegamenti marittimi, la Navigazione Libera del Golfo ha saltato una corsa pomeridiana su due dall’inizio del mese tra Capri e Napoli e viceversa: la denuncia dei pendolari. Attraverso un documento di protesta inviato alla Regione Campania, al Comune di Capri, al Comune di Anacapri, alla Snav e alla Navigazione Libera del Golfo, l’Associazione Pendolari Isola di Capri segnala che le corse Capri-Napoli delle 17.10 e Napoli-Capri delle 18.45, nel corrente mese di gennaio, risultano essere state cancellate almeno il 50% delle volte. Se è vero che è questo il periodo dell’anno nel quale più spesso possono verificarsi problemi per le condizioni del mare avverse, “tale statistica a parere della scrivente non è da addebitare esclusivamente alle condizioni meteo” denuncia l’Associazione Pendolari. Associazione che si dice consapevole delle difficoltà economiche legate all’emergenza Covid-19 che hanno portato a una drastica riduzione delle corse dei collegamenti marittimi ma, allo stesso tempo, rimarca che “assistere alla cancellazione sistematica e quasi quotidiana anche di quelle poche esistenti rende problematico per i pendolari il rientro presso le proprie abitazioni dopo una giornata di lavoro a Capri o a Napoli”.

Sull’argomento interviene anche la delegazione dell’isola di Capri dell’Unione Nazionale Consumatori condividendo la protesta dei pendolari per “la arbitraria, continua ed immotivata soppressione delle corse sulla tratta Capri-Napoli”, è scritto in una dichiarazione.
“Tale situazione, ovviamente, dal canto nostro, è lesiva – sottolinea l’associazione dei consumatori – dei diritti dei cittadini isolani, che svolgono le proprie attività a terra ferma e, per far rientro a casa, dopo una giornata di lavoro, devono sobbarcarsi anche il disagio di non poter rientrare in orario, rischiando di restare bloccati a Napoli.
Stesso discorso vale per chi lavora sull’isola e deve posticipare il proprio rientro.
Si tratta di un atteggiamento ingiustificato, considerato che non solo è leso il diritto alla mobilità, ma anche al lavoro ed al riposo, situazioni notevolmente aggravate in periodo covid.
Si confida, a tal proposito, nell’ intervento delle Istruzioni isolane, nelle sedi preposte, per superare il disagio”, conclude l’Unione Nazionale Consumatori.

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