All’età di 76 anni è scomparso don Vincenzo Simeoli, il prete mite di Capri, custode delle tradizioni contadine e autore di preziosi studi e importanti ricerche storiche
6 Aprile 2021
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L’isola piange la dipartita del prete mite di Capri, il sacerdote buono. Aveva sempre una parola di conforto per tutti don Vincenzo Simeoli, parroco della chiesa di San Costanzo a Marina Grande, cappellano dell’ospedale, scomparso a Capri all’età di 76 anni. Custode delle tradizioni contadine che aveva più volte documentato in filmati e memorie, è stata una delle menti storiche e divulgatrici dell’isola attraverso preziosi studi e importanti ricerche.
Don Vincenzo Simeoli, laureato in lingue all’università Orientale di Napoli, avviato ad una brillante carriera nel settore turistico alberghiero nel quale lavorava da oltre vent’anni ricoprendo l’incarico di direttore presso alcune prestigiose strutture ricettive dell’isola, aveva quarant’anni quando rispose alla chiamata di Cristo, avvertendo la necessità di intraprendere il cammino eucaristico. Il 4 aprile del 1987, nell’anno in cui Capri festeggiava il millenario della elevazione a dignità metropolita, don Vincenzo venne ordinato sacerdote dall’allora Vescovo Antonio Zama nella chiesa di San Costanzo. Dopo gli studi teologici gli incarichi parrocchiali in penisola sorentina dove è stato prima vice parroco alla Santissima Trinità di Piano di Sorrento (qui vi tornò qualche anno più tardi con ruolo di guida spirituale), parroco a Preazzano di Vico Equense, vice parroco a Mortora e parroco a Schiazzano di Massa Lubrense. Questo il peregrinare prima del trasferimento a Capri, sua terra natia, avvenuto nel 2005.
Le radici amalfitane e la grande devozione a Sant’Andrea, patrono di Amalfi, hanno accompagnato il cammino di don Vincenzo. Il prelato, infatti, ha sempre incrociato negli anni in cui ha svolto i ruoli di guida parrochiale, più di una icona che riconduceva al culto di Sant’Andrea. In particolare nella parrocchia di Trinità a Piano dove e presente una tela dell’apostolo del 1600 e a Capri dove è custodita una statua del 1700.
Autore di numerosi testi e volumi, nel 2018 Simeoli pubblicò “Capri e la sua diocesi”, una grande opera storica che colmò un vuoto nella storiografia caprese. Nel testo frutto di anni di ricerca , infatti, oltre a documentare cronologicamente l’avvicendarsi dei vescovi nella diocesi di Capri, documentò – indirettamente – le abitudini e i comportamenti della popolazione locale nel corso dei secoli, ancor prima che i viaggiatori scrittori cominciassero a farlo.
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